DANIELE DE SALVO
Cronaca

Testimone del tempo: "Racconto la Valle con le fotografie"

Casargo, Davide Rusconi: "Io non sono la mia disabilità"

Davide Rusconi, 39 anni di Casargo era stato vittima di un brutto incidente sul lavoro nel 2006

Davide Rusconi, 39 anni di Casargo era stato vittima di un brutto incidente sul lavoro nel 2006

La Valsassina, com’era una volta e come è adesso. Un’istantanea del tempo che passa e dei luoghi che cambiano in oltre quattrocento fotografie di ieri e di oggi. Soprattutto però un omaggio alla sua terra di cui è follemente innamorato e che continua a regalargli l’energia per godersi il presente e guardare al futuro, lasciandosi alla spalle un brutto incidente sul lavoro che il 3 luglio del 2006 gli ha spezzato la schiena e sconvolto l’esistenza, ma non gli ha rubato la passione per il suo paese. A fotografare passato e attualità della Valsassina e immortalare l’amore che ne prova è Davide Rusconi, 39 anni di Casargo, anima dei ragazzi del grande falò della Vigilia di Natale, una tradizione secolare in Valle. La fotografia è una delle sue grandi passioni. "Ho sempre con me la macchina fotografica – racconta Davide -. Fotografo ogni cosa che mi piace: paesaggi, luoghi, rifugi, vette, edicole votive, edifici... Alcuni mesi fa ho cominciato a confrontare le foto che ho scattato con quella più datate scattate da altri. Messe in fila l’una all’altra, raccontano la storia della mia terra più di mille parole. Da qui l’idea del libro fotografico". “Valsassina com’era... com’è“, è il titolo. Il viaggio nel tempo e nelle spazio, dai primi del Novecento in poi, comincia da Casargo e prosegue tutt’attorno: dall’Alta Valsassina, alla Valpiana, all’Altopiano... Il libro fornisce una raccolta di panorami, piazze, vie, attività storiche, monumenti, affreschi, chiese, alpeggi... Non è una prima assoluta per Davide, che ha gestito pure una tipografia e pubblicato calendari illustrati: un paio d’anni fa ha già dato alle stampe “I ragazzi del falò“, il racconto di un’amicizia con chi lo aiuta con tradizione di accendere un grande falò la vigilia di Natale. "Io non sono la mia disabilità, né la mia carrozzina – spiega Davide -. I sogni si realizzano. Non bisogna arrendersi, le difficoltà e le barriere si superano, bisogna vivere al meglio e regalare un sorriso a chi ci sta attorno, tutti i giorni". Con le parole, una battuta, un gesto, un falò, ma anche una foto che immortala e rende eterno un attimo e un luogo. Daniele De Salvo