Terre contaminate in discarica. Parti civili escluse dal processo

Al via il procedimento per il traffico illecito di rifiuti con quattro imputati davanti al giudice . L’ex consigliere provinciale che sollevò il caso fuori dal dibattimento: gli enti si sfilano .

Terre contaminate in discarica. Parti civili escluse dal processo

Terre contaminate in discarica. Parti civili escluse dal processo

Bocciata la richiesta di costituzione di parte civile nel processo a due dirigenti della provincia di Trento e a due amministratori della discarica di Villa Agnedo, iniziato con una segnalazione partita da Brescia. La vicenda risale al 2019, quando alcuni attivisti del Tavolo Basta Veleni di Brescia segnalarono delle anomalie nell’ambito del conferimento dei terreni asportati dal Parco Parenzo Sud-Ovest, dove era partita la bonifica dai Pcb ed altri veleni finiti lì dalla Caffaro (e non solo). Seguendo uno dei camion, gli attivisti avevano rilevato che la terra contaminata era stata trasportata alla discarica per rifiuti non pericolosi di Villa Agnedo, nel comune di Castel Ivano (provincia di Trento). Da un’interrogazione provinciale presentata proprio su segnalazione bresciana dall’allora consigliere Alex Marini, scaturirono verifiche che, in effetti, provarono la presenza di materiale contaminato all’interno della discarica, dove non doveva però essercene. Dalla risposta a quell’atto, infatti, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri aprì un’indagine che portò all’individuazione di irregolarità nelle procedure di rilascio delle autorizzazioni ambientali ed incongruenze nel trattamento dei conferimenti. "Oggi (ieri per chi legge, ndr) è partito il processo per il traffico illecito di rifiuti che vede imputati due dirigenti provinciali e due amministratori della ditta che gestisce la discarica – spiega Marini -. Nel tentativo di garantire la massima tutela dell’interesse pubblico verso la tutela dell’ambiente e della salute ho cercato di costituirmi come parte civile all’interno del procedimento. Purtroppo la richiesta è stata respinta per ragioni legate alla riforma Cartabia". Nessun altro ente si è costituito parte civile. "E anche questa volta finisce tutto in nulla di fatto. Quando i cittadini potranno essere rappresentati e difesi?", il commento di Guido Menapace, ambientalista bresciano. Federica Pacella