Sedotta, abbandonata e sequestrata diventa ladra per caso: assolta 35enne milanese

Finisce al tribunale di Lecco per la donna incubo giudiziario durato oltre due anni

Aula di tribunale

Aula di tribunale

Lecco - Doveva essere una storia d’amore e invece si è ritrovata in un’aula del tribunale di Lecco imputata di furto aggravato. Ma lei – una donna residente nell’hinterland milanese, E.M., 35enne – era all’oscuro di tutto. I fatti risalgono al 30 novembre 2018, quando la donna in una serata in discoteca a Milano conosce un avvenente lecchese, trascorre la serata e la notte assieme e il giorno dopo lo riaccompagna a Molteno dove il giovane abita e lì scopre che è sposato ed ha un figlio. Lo scarica dall’auto in pochi secondi e scoppia in lacrime. Prima di riprendersi si trova davanti all’auto tre romeni – ricercati e tuttora irreperibili per furti in abitazione – che la minacciano con un cacciavite chiedendo di essere accompagnati alla stazione del paese brianzolo. Come in un film la vettura con alla guida la 35enne viene intercettata dai carabinieri e i tre romeni fuggono a piedi, abbandonando sul sedile i gioielli rubati in una villa del Lecchese per un valore di 800 euro.

I militari denunciano la donna per furto aggravato. Ieri durante il processo la donna è scoppiata in lacrime durante la ricostruzione dei fatti."Non so di cosa sono accusata – ha raccontato – mi addebitano un furto, ma io non ho fatto nulla e tantomeno rubato". L’interrogatorio della donna è stato drammatico, con la 35enne che ha tenuto nascosto fino a ieri quanto accaduto tra fine novembre e inizio dicembre 2018 e dall’altra l’incalzare delle domande del Pm Caterina Scarselli. Quella che per la donna doveva essere una storia d’amore a lieto fine – all’epoca era single, oggi ha un compagno e una figlia di un anno – si è tramutato in un incubo giudiziario. Non ci sono prove del furto, così lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione della donna e il giudice monocratico, Nora Lisa Passoni, l’ha assolta e per la 35enne milanese si è concluso l’incubo durato due anni e mezzo.