
Silvia Paroli coordina il gruppo del “no”
Colico (Lecco) – C’è chi dice no. A dire no alla secessione di Colico dalla provincia di Lecco per quella di Sondrio, sono gli attivisti del neocostituito comitato Colico resta con Lecco, contrari al passaggio del paese dell’Alto Lario in Valtellina. “Siamo laghee”, spiegano, cioè gente di lago, non di montagna e valli. A guidare quanti si oppongono ai secessionisti, che intanto sono riusciti ad insinuare il tarlo della scissione da Lecco e ad imporlo all’attenzione dell’opinione pubblica, è Silvia Paroli, consigliere comunale di minoranza Più Comunità, coordinatrice di un gruppo di 14 promotori più molti altri sostenitori e simpatizzanti.
“Difendiamo la nostra identità, la nostra economia e il nostro futuro”, spiegano i “patrioti” che temono che dietro all’istanza di lasciare Lecco per Sondrio ci siano manovre politiche e di lobby di imprenditori che “agiscono nell’ombra”. In risposta agli economisti della Luigi Bocconi, secondo cui ai colichesi la Valtellina conviene in tutto e per tutto, dalle strade alle scuole, dalla sicurezza alla sanità, sostengono al contrario che Lecco è meglio e Sondrio è peggio pure per il portafoglio: “La produttività economica è inferiore, la Provincia di Sondrio è ultima in Lombardia e quarantanovesima in Italia, quella di Lecco è sesta a livello nazionale”.
Complessivamente inoltre in Valtellina ci sono meno operatori delle forze dell’ordine, il turismo è incentrato sulla montagna e non sul lago, i servizi sanitari, scolastici e amministrativi non sono di qualità come a Lecco. E poi appunto è questione di identità: “Colico fa parte del territorio lecchese e del lago di Como – sostiene la coordinatrice del Comitato –. Separarci da questa realtà significherebbe perdere un legame storico e culturale fondamentale. Siamo laghee, non valtellinesi. Siamo da sempre lariani e lecchesi: il verde delle foreste delle Orobie che si specchia nel blu celeste del Lario, un’identità unica, un binomio inscindibile, inimitabile, che dobbiamo difendere”. La controffensiva contro gli scissionisti del bitto, il formaggio tipico della Valtellina, si preannuncia massiccia.