ANDREA MORLEO
Cronaca

Lecco, i 50 anni della Scuola di scialpinismo: in regalo l'attraversata delle Orobie

In quattro - Stefano Bolis, Jacopo “Greg” Gregori, Massimiliano Gerosa e Paolo Riboldi - sono partiti sabato da Pescegallo

Stefano Bolis, Jacopo “Greg” Gregori, Massimiliano Gerosa e Paolo Riboldi

Lecco, 20 marzo 2019 - Sono partiti sabato con l’obiettivo di attraversare tutte le Orobie, le “montagne di casa”. Un progetto ambizioso come del resto il compleanno da festeggiare, il 50° della Scuola Nazionale di scialpinismo del Cai Lecco fondata nel 1969 sotto la spinta di Vasco Cocchi, Gianfranco Anghileri e Mario Bonacina e con la “benedizione” di Riccardo Cassin. Un’idea che giaceva nei cassetti sin dagli anni ’90 ma che per difficoltà tecniche e impegno (di tempo e fisico) nessuno aveva poi tradotto in realtà. Quest’anno però di fronte all’anniversario non si poteva rimandare e così quattro membri della Scuola - Stefano Bolis, Jacopo “Greg” Gregori, Massimiliano Gerosa e Paolo Riboldi - sono partiti sabato da Pescegallo. La scarsità di neve ha impedito di prendere il via da Lecco, passando per il Resegone e i Piani di Bobbio. Così la prima tappa si è comunque conclusa sul Pizzo dei Tre Signori ma con partenza dall’Alta Val Gerola, dopo venti chilometri e 1400 metri di dislivello, così giusto per riscaldarsi.

«Il vecchio progetto si è finalmente concretizzato - ci racconta Andrea Mauri, istruttore della scuola - ed è qualcosa che nessuno ha mai tentato prima d’ora, almeno sull’interezza del tracciato». In passato ci avevano provato anche valenti alpinisti come Simone Moro ma adesso i quattro, a cui in queste ore si aggiungerà anche un quinto elemento, Silvia Favaro, stanno provandoci davvero. Dodici tappe e un dislivello complessivo di 14mila metri previsti «su un tracciato che non prevede una via e si dovrà percorrere tenendo conto delle condizioni della neve e soprattutto degli appoggi, rifugi o bivacchi per la notte». Il punto più difficile arriverà proprio nelle prossime ore con il passaggio al Pizzo Oca, nella zona del rifugio Mambretti.

«Tempo stimato per concludere? Non se lo sono dato e questo la dice lunga su quanta energia ci stiano mettendo», spiega Mauri. Tutto per festeggiare la vecchia Scuola che in cinquant’anni ha cambiato pelle. «Ricordo che un tempo era difficile che qualcuno oltre Oggiono si iscrivesse alla scuola- aveva raccontato il presidente Luca Stefanoni -, oggi il bacino di utenza è tutta la Brianza fino a Milano e anche oltre».