Scontri allo stadio Rigamonti Quattro arresti tra gli ultrà

Scontri allo stadio Rigamonti  Quattro arresti tra gli ultrà

Scontri allo stadio Rigamonti Quattro arresti tra gli ultrà

Il mondo del calcio bresciano è nel pieno caos. Delusi i tifosi, delusa la proprietà, delusi i giocatori e delusi i bresciani che hanno visto un’invasione di campo che nessuno aspettava e che ha portato a ben quattro arresti che dovrebbero essere convalidati questa mattina. Le immagini trasmesse in televisione e postate nel web sono prove in corso di esame da parte della Digos e dei carabinieri. Per ora si è risaliti a quattro persone, ma i provvedimenti potrebbero riguardare altri, nel caso fossero riconosciuti.

Le indagini sono serrate, mirate a capire chi abbia causato l’interruzione dei tempi supplementari mentre il Brescia cadeva inesorabilmente verso la serie C e soprattutto quale regia abbia poi portato agli scontri fuori dallo stadio con agenti che sono rimasti feriti. Intanto dalla Curva Nord del Brescia arrivano le prime giustificazioni. "Siamo stati presi in giro", dicono i tifosi, rivolgendosi ai cronisti con cui non hanno comunque alcuna voglia di parlare. "Quello che giovedì è accaduto allo stadio è successo perché ci siamo stancati e qualcuno ha quindi deciso di farsi sentire". Il dito, secondo gli ultras, è da puntare contro il presidente massimo Cellino, che ha "fatto incattivire il clima". Gli ultras specificano anche che "nessuno ha minacciato i giocatori con il coltello". Cellino dice di "sentirsi svuotato" e per ora resta a Londra.

Milla Prandelli