Rottami e usura, dopo i 18 arresti spuntano nuove piste

I magistrati della Dda di Milano hanno convocato un altro vertice con investigatori di Polizia e GdF

Le indagini sulla ‘ndrangheta in provincia di Lecco non sono concluse. I magistrati della Dda di Milano hanno convocato a rapporto tutti gli investigatori che hanno partecipato all’ultima indagine antimafia “Cardine- Metal money” con l’arresto di 18 persone e lo smantellamento dell’impero milionario fondato su rottami, usura e società cartiere del nuovo padrino 72enne della criminalità organizzata lecchese Cosimo Vallelonga.

I pm antimafia vogliono tracciare il punto e un primo bilancio con i militari del Gico di Milano e del nucleo di Polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza e gli agenti della Mobile di Lecco e valutare eventuali altre piste che potrebbero essere emerse, ad esempio, sia durante le perquisizioni compiute in occasione della retata del mese scorso, sia durante i primi interrogatori di garanzia dei vari indagati, alcuni dei quali hanno scelto tuttavia di non parlare. Sarebbero infatti emersi possibili nuovi elementi da approfondire che coinvolgerebbero anche altre persone al momento rimaste fuori o solo sfiorate dall’operazione. Bisognerebbe, inoltre, valutare eventuali possibili misure patrimoniali per recuperare parte dei soldi sporchi, sottrarre risorse economiche importante agli affiliati e soprattutto evitare che continuino a fare affari magari tramite prestanome. D.D.S.