DANIELE DE SALVO
Cronaca

Undicimila pezzi di ricambio falsi per cellulare e maxi evasione: denunciate 17 persone

A Lecco la base di stoccaggio di componenti contraffati o rubati per smartphone da rivendere in rete

I pezzi di ricambio sequestrati

Migliaia di ricambi tarocchi cinesi o rubati per cellulari comprati online dall'estero pronte per essere rivenduti in rete in Italia in nero. Li hanno trovati in un magazzino di Lecco i militari della Guardia di finanza di Gallarate durante un'indagine un'indagine su un giro di schermi, batterie, touch screen, scocche, cristalli liquidi e altri componenti contraffatti o rubati per smartphone, un affare che avrebbe permesso a 17 persone che sono state denunciate di evadere le tasse su incassi di oltre 4 milioni di euro. Ad acquistare i pezzi contraffatti erano i commercianti di una rete di negozi di riparazione di smarthpone che si rifornivano da store e piattaforme di e-commerce da grossisti di una società di diritto maltese. Complessivamente sono stati sequestrati 11mila pezzi di ricambio falsi per telefonini. I 17 indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’introduzione nello Stato e commercio di prodotti recanti marchi contraffatti e ricettazione, con l’aggravante di aver commesso il fatto in modo sistematico attraverso l’allestimento di attività organizzate, anche mediante la costituzione di due siti internet. Si stima che a fronte di un imponibile di euro 4 milioni 200mila euro non siano stati pagati 930mila euro di Iva e 1 milione 180mila euro di Ires per euro 1.180.000. I guadagni illeciti sono stati quantificati invece in altri 673mila euro. Per questo i finanzieri hanno sequestrato una Audi Q3 e un appartamento. L'auto verrà utilizzata dalle Fiamme gialle. A coordinare l'inchiesta sono stati primi i pm della Procura di Busto Arsizio, poi di Frosinone dove è stata localizzata la seconda centrale di stoccaggio. “Le indagini hanno permesso anche di individuare la presenza, sul territorio nazionale, di due basi operative e logistiche occulte, rispettivamente nella provincia di Lecco e Frosinone, utilizzate per ricevere le merci acquistate online dalla società maltese e spedirle agli acquirenti su tutto il territorio nazionale”, spiegano gli investigatori. Che proseguono; “Le sedi erano determinanti per svolgimento dell’attività economica in Italia della società di diritto maltese, consentendo di sottoporre a tassazione nel nostro Paese il reddito dell’impresa non residente ma dotata di stabile organizzazione in Italia”.