Retesalute, assolte ex direttrice e responsabile amministrativa

Alla sbarra per il buco di 4 milioni. I vertici della municipalizzata. pagheranno le spese processuali

L’ex direttrice e l’ex responsabile amministrativa sono state assolte, mentre i vertici della municipalizzata dei servizi sociali in Brianza sono stati condannati a pagare le spese processuali e legali. Dovranno restituire, con soldi pubblici e quindi dei contribuenti, più di 80mila euro. Ad essere state assolte sono la ex direttrice di Retesalute Simona Milani, 53 anni, e l’ex responsabile dell’area amministrativa dell’azienda speciale consortile Anna Ronchi che di anni ne ha 42, trascinate in tribunale perché accusate di cattiva gestione dei conti della società che ha rischiato la bancarotta per un buco in bilancio di 4 milioni di debiti. Per il giudice del lavoro Federica Trovò non ci sono però prove del danno che avrebbero provocato. Nessuna delle due del resto si è mai intascata soldi, anzi, l’ex responsabile amministrativa in un’occasione ha pagato gli stipendi dei colleghi di tasca propria. Il buco, come ormai accertato, è stato infatti provocato sostanzialmente dalle tariffe troppo basse applicate ai Comuni che fanno parte di Retesalute: in pratica i soci di Retesalute, cioè i Comuni, per anni hanno pagato sottocosto i servizi erogati da Retesalute. In tribunale però sono state strascinare l’ex direttrice e l’ex responsabile amministrativa, che tuttavia potrebbero contraccambiare il "favore". D.D.S.