Rapper girano un video Nel quartiere è il caos

Calolziocorte, i residenti delle case popolari allarmati per la musica alta fanno intervenire i carabinieri che arrivano con cinque pattuglie

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di Daniele De Salvo

Potenziali Baby Gang ed Escomar stroncati sul nascere. L’altro giorno i carabinieri sono intervenuti in forze con cinque pattuglie a Calolziocorte dove alcuni alcuni giovanissimi trapper stavano girando un videoclip "clandestino".

Ad allertare i militari sono stati i residenti della zona, infastiditi dal vociare e dalla musica ad alto volume sotto casa degli aspiranti artisti.

Il blitz è scattato in via Giuseppe Di Vittorio, nella zona delle case popolari Aler.

Gli inquilini del quartiere avevano, oltre ad essere infastiditi, soprattutto paura che potesse ripetersi quanto successo in passato sia a Lecco, trasformata a più riprese in location per le clip di Baby Gang alias Zaccaria Mouhib, il rapper di 21 anni arrestato a fine gennaio proprio a Calolziocorte perché accusato di varie rapine, sia in paese, invaso ad ottobre da un centinaio di fans di Escomar al secolo Omar Bayouda, altro rapper italo-marocchino di 22 anni ammanettato all’inizio del mese scorso.

I carabinieri si sono comunque trovati davanti solo una ventina di adolescenti della zona, molti dei quali di origini straniere, che non avevano alcuna intenzione di replicare scene da guerriglia urbana in stile Baby Gang né di chiamare a raccolta un’orda di ragazzini come aveva cercato, invece, di fare Escomar.

"Abbiamo accertato la presenza di alcuni giovani che stavano registrando un video musicale – confermano dal Comando provinciale dei carabinieri -. Li abbiamo diffidati a non disturbare con grida o schiamazzi".

Per convincerli a spegnere la musica e trovarsi altro da fare sono dovuti ripresentarsi due volte.

"Ringrazio i carabinieri per essere subito intervenuti – commenta l’assessore a Polizia Locale e Sicurezza della cittadina, Luca Caremi -. Alla fine non è successo nulla, ma è importante monitorare il fenomeno e la situazione e dare un segnale chiaro ai ragazzi che non devono trascendere e devono rispettare le altre persone".

Oltre che vicino alle palazzine Aler episodi simili sono stati segnalati pure in Corso Europa e nella zona del Lavello.

A metà gennaio il sindaco, Marco Ghezzi, per discutere dalla questione aveva incontrato il prefetto di Lecco, Castrese De Rosa, con cui ha concordato tra il resto di potenziare il sistema di videosorveglianza comunale per monitorare la situazione.