Lecco, profughi in provincia a quota 1.349

L'assessore Mariani però fa notare che «serve però una migliore distribuzione»

Alcuni dei richiedenti asilo politico

Alcuni dei richiedenti asilo politico

Lecco, 21 settembre 2017 - In provincia di Lecco sono attualmente ospitati 1.349 richiedenti asilo politico, quasi 350 in più rispetto alla soglia del 3 per mille dei residenti sull’intero territorio. In base ai dati forniti dal capo del Gabinetto della Prefettura Marcella Nicoletti, i profughi sono distribuiti in 63 strutture dislocate in 33 degli 88 paesi del Lecchese, poco più di un terzo del totale. Si trovano a Abbadia Lariana, Airuno, Ballabio, Barzio, Bulciago, Calco, Calolziocorte, Carenno, Casatenovo, Castello Brianza, Colico, Cremeno, Dorio, Erve, Esino Lario, Galbiate, Lecco, Mandello del Lario, Malgrate, Merate, Moggio, Olginate, Osnago, Pasturo, Perledo, Primaluna, Sirtori, Sueglio, Torre de’ Busi, Valgreghentino, Valmadrera, Vercurago e Verderio. All’elenco presto potrebbe aggiungersi pure Lomagna, dove l’altra sera il sindaco Stefano Fumagalli ha convocato un’assemblea pubblica per annunciare l’eventualità.

All’incontro ha preso parte pure il collega di Casatenovo Filippo Galbiati, presidente della Conferenza dei primi cittadini del distretto brianzolo, il quale ha sottolineato l’importanza della cosiddetta «accoglienza diffusa». «Più i migranti vengono ospitati in nuclei piccoli, più si riesce a favorirne una reale integrazione e a gestirli in maniera adeguata». Al di là dei numeri assoluti e delle statistiche, la maggior parte dei richiedenti asilo al momento risultano infatti concentrati solo in alcune realtà, come Lecco, dove se ne contano quasi 400, Cremeno, dove ce ne sono 129, Airuno (125) o Malgrate (122). Negli altri Comuni invece le cifre sono tutto sommato contenute, da tre a massimo 45 aspiranti rifugiati.

«Ora che gli sbarchi sulle coste italiane sono diminuiti e che di conseguenza sono calati anche gli ingressi in provincia di Lecco, abbiamo i margini e i tempi per organizzare una distribuzione più equa su tutto il nostro territorio – spiega Riccardo Mariani, assessore ai Servizi sociali di Palazzo Bovara -. Ciò consentirebbe di attuare reali percorsi di integrazione. L’immigrazione è un fenomeno globale, che piaccia o meno. Indipendentemente dalle convinzioni personali e politiche occorre per quanto possibile provare a governarlo e proporre soluzioni concrete». Ma l’assessore si spinge anche oltre. «È giunto il momento di approvare una normativa sullo ius soli. In Italia ci sono circa 800mila minori stranieri nati nel nostro Paese, concedere loro la cittadinanza significherebbe includere bambini e ragazzi che sono già perfettamente integrati».