
I mostriciattoli a spasso per il centro città
Lecco, 17 luglio 2016 - Non solo piccioni e cigni. Da qualche giorno sul lungolago di Lecco si trovano anche Magikarp, Squirtle e Jiglypuff. Mentre avvistamenti massicci di Pidgey e Zubat si sono verificati tra piazza Garibaldi, via Roma e piazza XX Settembre. Non è uno sproluquio, come ben sanno i più giovani, ma si tratta di Pokemon Go, il videogame del momento, attesissimo dai fan, giocabile da tutti. E ha letteralmente invaso anche il Lecchese. Dopo l’uscita in Nuova Zelanda e Australia, il nuovo e attesissimo gioco dei mostraccioli Nintendo, amati dalle nuove generazioni, fa il giro del mondo ed è disponibile da qualche giorno su tutti gli smartphone. Un gioco che permette all’aspirante allenatore di muoversi nel suo mondo, come fece Ash Ketchum della città di Pallett nel cartone animato alla fine degli anni Novanta. Ma ora, grazie all’applicazione (che sfrutta una mappa simile a quella di Google maps), si potranno incontrare Pikachu, Charmander, Squirtle o Bulbasaur direttamente a Laorca, in piazza Era o in viale Turati. Non solo: i luoghi di interesse storico e monumenti diventano dei pokestop, ovvero punti dove è possibile ottenere bonus.
E quindi Villa Manzoni (anzi, Casa Manzoni nel gioco), ma anche Palazzo Bovara e la stazione ferroviaria sono posti ricercati dagli appassionati che vogliono qualche pokeball in più o qualche esca. «Mi sembra un’occasione allegra, giocosa ed originale per fare conoscere Lecco, ma anche i luoghi manzoniani – spiega l’assessore alla Cultura Simona Piazza –. Si tratta infatti di un modo per attirare le generazioni più giovani ad avvicinarsi alla nostra città e alle sue bellezze». Quello di far diventare «pop» Alessandro Manzoni è, per altro, un obiettivo mai nascosto dall’Amministrazione. «Con il mio predecessore Michele Tavola ci abbiamo già pensato, per esempio con il libro a fumetti de «I promessi sposi» già pubblicato». Entusiasta dall’idea di un gioco che tocca i punti principali della città, l’assessore ha già pensato di scaricare l’app anche perché «rispetto a tutti i videogame di guerra, questo pare essere divertente e leggero, ma può insegnare qualcosa».
A dire il vero oltre ai reali monumenti di Lecco, tra i luoghi che dovrebbero essere noti ci sono anche zone non troppo conosciute. Come il murales raffigurante una scimmia sotto il ponte della ferrovia tra via Ferriera e via Carlo Porta, ma anche zone non conosciute ai più, ma di interesse, come la targa di Alberto Picco a Pescarenico. Insomma i giocatori, oltre a cercare di catturare tutti i Pokemon, potranno conoscere meglio le bellezze della città.