Morto inseguendo ladro, nessuna giustizia in 5 anni: il ricordo dell'agente Pischedda

Precipitò da un cavalcavia a Colico: i colleghi hanno omaggiato l'agente della Stradale nel quinto anniversario della morte

L'agente Francesco Pischedda

L'agente Francesco Pischedda

Bellano (Lecco), 4 febbraio 2022 – Giustizia non è mai stata fatta. A distanza di cinque anni nessuno è stato arrestato né condannato per la morte di Francesco Pischedda, medaglia d'oro al valor civile, il poliziotto di 28 anni che nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017 è morto dopo essere precipitato da un cavalcavia della Super 36 a Colico per cercare di fermare un ladro d'auto che stava scappando a piedi. Probabilmente giustizia non verrà nemmeno mai fatta e nessuno verrà mai arrestato né condannato. Gli amici e i colleghi però non lo dimenticano.

Nella caserma della sottosezione della Stradale di Bellano dove "Pischi", come lo chiamava chi lo conosceva, prestava servizio e che ora porta il suo nome, i colleghi hanno deposito una corona d'alloro per commemorarlo Alla cerimonia hanno partecipato il questore Alfredo D'Agostino, la comandante della Stradale lombarda Maria Dolores Rucci, la comandante della Polstrada di Lecco Anna Lisa Valleriani, il prefetto di Lecco e i sindaci di Bellano Antonio Rusconi e di Colico Monica Gilardi. Nella chiesa dell'Abbazia cistercense di Santa Maria di Piona a Colico inoltre il cappellano della Polizia di Stato don Andrea Lotterio ha celebrato una messa.

“L’allora agente scelto, all’epoca in servizio presso la sottosezione della Polizia stradale di Bellano, morì nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio 2017, dopo essere precipitato da un cavalcavia della superstrada SS36 a Colico nel tentativo di arrestare un soggetto che viaggiava, con altri due connazionali, a bordo di un furgone rubato”, ricordano dalla Polizia. Il poliziotto, che abitava a Nuova Olonio, era papà, all'epoca sua figlia rimasta orfana aveva solo 10 mesi.