Paura in città, difende una ragazza e l’aggressore lo prende a calci in faccia

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Lecco violenta, come la Milano dei polizieschi degli anni ‘70. Perfino portare a spasso il cane dopo cena e difendere una ragazzina dal fidanzato manesco è pericoloso. L’altra sera Mario, un impiegato di 54 anni che abita in centro città, è stato massacrato di botte. Mentre stava passeggiando con la sua cagnolina Stella ha sentito delle "urla selvagge" e si è intromesso per proteggere un’adolescente presa a sberle da un ragazzo. "Ma cosa fai?", lo ha apostrofato. Per tutta risposta il ragazzo gli ha tirato un pugno dritto in faccia e lo ha steso ko a terra, sull’asfalto di viale Filippo Turati. È stato solo l’inizio, perché ha continuato a pestarlo: calci, pugni, schiaffi in testa. Mario non vedeva più nulla, non ha potuto nemmeno provare a difendersi gli sono volati via gli occhiali e non riusciva a scorgere da dove arrivavano i colpi. "Avevo la testa tra un’auto in sosta e il marciapiede – racconta il 54enne -. Il mio viso era una maschera di sangue". Alcuni passanti hanno allertato i soccorritori: solo l’urlo delle sirene e i lampeggianti blu delle pantere degli agenti di Polizia e dell’ambulanza dei sanitari di Areu ha posto fine alla mattanza. Per placare la furia del ragazzo violento sono dovuti intervenire tre poliziotti. Mario ha riportato un trauma cranico, gli è stato applicato un punto di sutura al sopracciglio sinistro spaccato, il labbro è rotto, ha un occhio gonfio che fatica a tenere aperto e gli fa male la testa per un ematoma sulla nuca. "Quando sono arrivato qui nel 2003 si poteva quasi lasciare la porta di casa aperta – commenta Mario -. Adesso non è più così. La gente si tira le sedie dei bar in testa o si ferisce a colpi di bottiglia in piazza...". Altrove, in provincia non va meglio, come testimonia il far west di domenica sera sulla Briantea a Bulciago, dovo un magrebino di 28 anni è stato inseguito e ferito con un colpo di pistola al collo sparato in mezzo al traffico probabilmente in una guerra di spaccio. Ieri i carabinieri, per provare a ribadire che Lecco e provincia non sono zona franca, hanno allestito posti di blocco e effettuato controlli a tappeto, impiegando anche unità cinofile e un elicottero.

Daniele De Salvo