Paura del licenziamento Impiegata si inventa rapina a mano armata

La donna aveva perso la valigetta con dentro il pc e documenti aziendali. È stata denunciata

Ha raccontato ai carabinieri di essere stata aggredita da uno sconosciuto che le ha puntato una pistola in faccia e l’ha obbligata a consegnargli la borsa di lavoro. Ma non sarebbe vero nulla, si sarebbe inventata tutto per paura di essere licenziata per aver perso la valigetta con dentro il pc e documenti aziendali. Per questo una impiegata di 47 anni che abita nella zona di Cremella è stata denunciata per simulazione di reato. A denunciarla sono stati i militari di Besana Brianza. La 47enne mercoledì della passata settimana ha bussato in lacrime alla caserma di Cremella: "Stavo tornando a casa in auto dal lavoro – ha riferito -. Appena uscita dalla Superstrada allo svincolo di Veduggio con Colzano un altro automobilista mi ha però superato e poi mi ha tagliato la strada. Mi stava seguendo già da qualche chilometro. Subito dopo è arrivato un motociclista. Impugnava una pistola, me l’ha puntata contro e a gesti mi ha intimato di abbassare il finestrino e di dargli la borsa di lavoro che avevano accanto a me sul sedile del passeggero".

Da Cremella la segnalazione è stata subito trasmessa ai colleghi di Besana, competenti per territorio, che tuttavia hanno subito intuito che il racconto non quadrava affatto, perché cambiato più volte e per parecchie contraddizioni. La 47enne sotto la fila di domande e di dubbi alla fine ha ceduto e ammesso tutto. "Ho perso la borsa con il pc e alcuni importanti documenti di lavoro – ha confessato in lacrime -. Avevano solo paura che il mio capo di licenziasse e di perdere il posto". D.D.S.