Paratie, tutti assolti: "Lucini agì correttamente"

Dopo otto anni la Corte di Cassazione mette la parola fine sull’inchiesta. Di fatto vengono cancellati tutti i reati perché "il fatto non sussiste".

Paratie, tutti assolti: "Lucini agì correttamente"

Paratie, tutti assolti: "Lucini agì correttamente"

L’ex sindaco di Como Mario Lucini agì correttamente quando spacchettò il maxi-appalto delle paratie, il cantiere infinito che teneva, e tiene ancora in parte in ostaggio il lungolago di Como. L’intero processo per le paratie del lungolago di Como si è sgretolato. L’hanno deciso i giudici della Cassazione che hanno chiuso l’inchiesta avviata nel 2016 sulle barriere antiesondazione che dovevano proteggere la città dalle esondazioni del lago. Di fatto vengono cancellati tutti i reati con un’assoluzione piena perché, se in Appello l’assoluzione per l’accusa di turbativa era dettata dalla prescrizione, nel terzo e ultimo grado di giudizio l’assoluzione diventa piena, "perché il fatto non sussiste". Insieme all’ex sindaco Mario Lucini vengono assolti definitivamente dalle accuse di turbativa d’asta legate al cantiere gli ex dirigenti comunali Pietro Gilardoni, Antonio Ferro e Antonella Petrocelli.

L’inchiesta del 2016 coordinata dal pubblico ministero Pasquale Addesso ed era sfociata in un’ordinanza di custodia cautelare per quattro persone. La lente si era posata sullo spacchettamento della terza variante. In primo grado, l’accusa aveva chiesto le condanne per i dodici imputati, con richieste complessive per oltre 40 anni. Resta aperto il fronte della presunta corruzione per un altro cantiere finito nella maxi-inchiesta, quello di Salita Peltrera. La Suprema Corte rinvia a un’altra sezione della corte d’Appello di Milano Pietro Gilardoni e Antonio Viola, già assolto a sua volta definitivamente dalle accuse legate alle paratie. Mario Lucini aveva costruito la sua campagna elettorale e il suo ingresso a Palazzo Cernezzi nel 2012, a capo di una coalizione guidata dal PD, sulla promessa di sanare il disastro lasciato in eredità dall’amministrazione precedente, che deturpava il lungolago di Como. Il provvedimento lo vedeva coinvolto in qualità di legale rappresentante del Comune, in relazione a violazioni di natura edilizia, con l’ipotesi che i lavori non fossero sostenuti da titoli abilitativi validi.

"Dopo anni, la Magistratura conferma un dato di fatto di cui, con stragrande maggioranza dei comaschi, non abbiamo mai dubitato: Lucini è innocente. Ci piacerebbe sentire le scuse degli avversari che hanno costruito la carriera con pesantissime accuse e squallido sciacallaggio", le parole della segreteria del Pd di Como dopo l’assoluzione in Appello.Scuse che non erano mai arrivate.