
Lecco – Il rumore della sega, durante l’intervento chirurgico per l’amputazione del piede sinistro, non lo dimenticherà mai. Lo ha raccontato padre Norberto Pozzi, il missionario carmelitano scalzo di 71 anni di Acquate, che il 10 febbraio è saltato su una mina in Centrafrica. Al momento dell’operazione, padre Norberto era a mente lucida, da sveglio: solo con l’anestesia locale per risparmiargli il dolore.
Videomessaggio da Bologna
Il religioso, ora all’Istituto ortopedico di Bologna dove è stato ricoverato una volta riportato in Italia, ha condiviso quanto successo in un videomessaggio trasmesso l’altra sera durante un incontro a Lecco per raccogliere fondi, sia per pagare le spese per il suo rimpatrio, sia per dare aiuti ai suoi fedeli.
Dell’esplosione, invece, non ricorda nulla. "Stavo andando in un villaggio per dare del bianco alle pareti di due aule, riparare dei banchi e aggiustare le porte di una scuola – ha raccontato il carmelitano, che viaggiava al volante della sua Toyota Land Cruiser –. In tutto eravamo sei persone. Dopo una ventina di chilometri di strada mi hanno avvisato che più avanti erano state messe delle mine e raccomandato di stare sul lato sinistro, non sulla destra. Per poter passare sulle tavole di legno di un ponte ho dovuto però prendere la mira e non sono riuscito a stare tutto a sinistra. In quel momento c’è stato lo scoppio, ma io non ho sentito nulla. Poco dopo ho riaperto gli occhi, ho visto l’auto distrutta sul ciglio di un fosso, ma sapevo che non era stato un incidente".
I soccorsi e l’operazione
Si è ritrovato su una moto, tra due persone, il pilota e un’altra dietro per sorreggerlo: "Arrivato a un villaggio, sono andato del tutto – ha proseguito padre Norberto –. Mi sono risvegliato prima all’ospedale di Bozoum in Centrafrica e poi di Kampala in Uganda. All’inizio non sapevo nemmeno di essere stato trasferito in Uganda". È lì che è stato operato e gli è stato amputato il piede.
“Siamo in Centrafrica perché è tra i Paesi più poveri del mondo – ha illustrato padre Aurelio Gazzera, 60 anni –. La situazione è molto tesa. Lì ci sono anche i mercenari della Wagner per controllare alcuni affari".