
Il ponte San Michele
Paderno d'Adda (Lecco), 24 luglio 2024. - Il ponte San Michele non diventerà una meraviglia del mondo. Lo storico viadotto, costruito tra il 1887 1889, che sembra una sorta di Torre Eiffel, non è più in lizza per diventare un sito Unesco. Il nuovo ponte viario e ferroviario insieme, che verrà costruito accanto al ponte di Paderno, non è compatibile con la candidatura del capolavoro di ingegneria industriale per essere riconosciuto come patrimonio dell'umanità.
È il sacrificio, pesante, da pagare per assicurare un collegamento diretto tra la provincia di Lecco, e quella limitrofa di Monza, e la provincia di Bergamo, perché entro il 2030 il San Michele dovrà essere chiuso, perché non più in grado di reggere il passaggio di auto e treni, nonostante di recente sia stato sottoposto ad un importante intervento di ristrutturazione e consolidamento costato 20 milioni di euro e due anni di lavori e di chiusura.
Sfuma la candidatura
La notizia è stata comunicata oggi, al termine di un incontro tra il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, l'assessore regionale alle Opere pubbliche Claudia Maria Terzi, i tecnici di Rfi e gli amministratori locali. Durante la riunione è stata ribadita la necessità di costruire un unico rimpiazzo, con un solo ponte appunto, sia viario, sia ferroviario, accanto a quello attuale.
“Purtroppo, l’incompatibilità tra la realizzazione del nuovo progetto e la candidatura è la conseguenza delle rigide linee guide dettate dall’Unesco”, spiegano dal Pirellone. Le alternative di due ponti, uno viario e uno ferroviario, non sarebbero infatti praticabili. Nemmeno altre ubicazioni sarebbero compatibili, a causa di una frana ancora in movimento.
Il lungo percorso, avviato nel 2017, per inserire il San Michele nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco è stato così bruscamente interrotto. Rischiano di saltare anche le candidature degli altri grandi viadotti in ferro, candidati transnazionali insieme al ponte di Paderno: il viadotto di Garabit in Francia, il in Germania e i ponti Maria Pia e Dom Luís I di Porto, in Portogallo.
Aumenterà il traffico
Il nuovo ponte porterà nuovo traffico nei paesi lungo la strada di accesso: gli automobilisti in transito raddoppieranno, forse triplicheranno; i camionisti che saranno invece più di 2.100 al giorno, mentre l'attuale ponte è off-limits per i mezzi pesanti. Da Rfi e Regione Lombardia sembrano comunque almeno disponibili a farsi carico di opere di mitigazione sulla viabilità per sgravare i centri abitati.
È stato istituito un apposito tavolo permanente: “Sarà il luogo dove ragionare sia sulle opere di mitigazione sulla viabilità per sgravare i centri abitati, sentite le esigenze dei territori, sia sulla possibilità di ridefinire la funzione del ponte, ipotizzando dei limiti di transito per alcuni mezzi pesanti”, spiega l'assessore Claudia Maria Terzi. Che prosegue: “Finalmente si parte con la fase di progettazione per il nuovo attraversamento sull’Adda, un’opera necessaria e strategica per garantire la mobilità tra le due sponde e il collegamento tra province, così da non isolare nuovamente le comunità che già in passato hanno subito l’interruzione del ponte”.
Il nuovo ponte
Il nuovo ponte sarà appunto un ponte unico, come il San Michele: sopra il piano viario su cui transiteranno fino 14mila veicoli al giorno rispetto ai 5.700 attuali; sotto la linea ferroviaria, a doppio binario, su cui passeranno 68 treni, invece dei 40 di oggi, che passeranno pure dalla futura nuova stazione di Orio al Serio. Verrà costruito a 30 metri di distanza dall'attuale San Michele.
Si tratta in qualche modo di una scelta obbligata, perché poco più a sud, le sponde dell'Adda sono interessate da una frana instabile che si estende per 1 chilometro quadrato e ha una profondità di una ventina di metri. Inoltre la soluzione permetterebbe di mantenere le attuali stazioni di Paderno e di Calusco d'Adda. Dovranno però essere scavate nuove gallerie ferroviarie di accesso e dovranno essere abbattuti alcuni immobili. Il costo stimato è di 356 milioni di euro. Per realizzarla occorreranno 5 anni.
La storia
Con le sue inconfondibili travature in ferro e la caratteristica arcata rappresenta una sorta di torre Eifell della Brianza. Il monumento parigino e il ponte di Paderno d'Adda sono stati del resto costruiti esattamente nello stesso periodo, tra il 1887 e il 1889. Il San Michele oltre a costituire uo dei principali collegamenti viari e ferroviari e rappresentare un capolavoro di ingegneria e architettura, è un'attrazione turistica, anzi un simbolo dell'intera zona. È lungo 266 metri e svetta per 85 metri sul livello del fiume sottostante, l'Adda appunto. Quando è stato innalzato era il più grande ponte ad arco del mondo. Tra il doppio arco, la travata principale e i sette piloni si stima pesi oltre 2.500 tonnellate.
Per costruirlo è stati impiegati un esercito di 470 operai che hanno permesso di rispettare i termini di consegna. Lo tengono insieme più di 100mila chiodi ribattuti tutti a mano. Tra realizzazione e progettazione è costato due milioni di lire dell'epoca, che al cambio attuale equivarrebbero a una decina di milioni di euro. Purtroppo il San Michele è noto anche perché meta di persone che vogliono farla finita. I treni che lo attraversano attualmente non possono viaggiare a più di 15 chilometri orari, mentre il piano stradale è interdetto ai mezzi pesanti di più di 35 tonnellate.