Allarme sanità a Lecco: infermieri in fuga, ospedali vuoti

Sono pochissimi i partecipanti ai concorsi. E l’Ordine degli infermieri lancia l'allerta: il personale non regge più il peso della fatica

Molti operatori sanitari si dimettono anche senza avere un’alternativa

Molti operatori sanitari si dimettono anche senza avere un’alternativa

Mancano infermieri e i pochi che ci sono scappano. Succede in tutta la Lombardia, anzi in tutta Italia, ma la situazione in provincia di Lecco è peggiore che altrove. Mediamente nei 38 Paesi che fanno parte dell’Ocse si contano 8,8 infermieri ogni mille abitanti, in Italia invece la media scende a 6,2, a Lecco e provincia precipita a 6 con i poco più di 2mila iscritti all’Ordine delle professioni infermieristiche di Lecco.

Chi al momento è restato al proprio posto nelle corsie degli ospedali o nelle stanze di Rsa e case di riposo è allo stremo dopo il difficile e pericoloso periodo in prima linea per fronteggiare la pandemia di Covid. Per questo in molti stanno alzando bandiera bianca e si dimettono, anche senza alternative. E i rimpiazzi non arrivano.

"Vi chiedo di ascoltare i professionisti sanitari con le loro istanze che si alzano con la prorompenza di urlo ormai, dopo anni di fatica e senso abbandono – scrive in una lettera aperta a tutti gli aspiranti deputati e senatori del territorio Fabio Fedeli, presidente dell’Opi di Lecco –. Già, abbandono. Perché gli appelli lanciati già in periodo pre-pandemico parlavano di carenza infermieristica e di un sistema che si reggeva “sulle spalle di pochi“ e che quei pochi cominciavano a non reggerne il peso". Senza di loro gli ospedali, le case di riposo, le Rsa, le residenze per disabili, i poliambulatori, le case di comunità di cui si parla tanto rischiano al serrata.

"I numeri parlano chiaro – prosegue Fabio Fedeli –. In Italia abbiamo uno dei rapporti infermieri-abitanti fra i più bassi. Sempre meno diplomati scelgono il corso di laurea in Infermieristica. In alcune zone si fatica a saturare i posti messi a bando e negli ultimi anni la media è stata inferiore a 1,5 candidati per ogni posto messo a bando". Capita anche a Lecco, dove infermieri e operatori sanitari fuggono dalla sanità pubblica, ai concorsi in Asst partecipano in pochi, le graduatorie si esauriscono in fretta e spesso chi accetta l’incarico batte in ritirata nel giro di breve tempo.