Osnago, l’addio a Francesco, lo studente morto la vigilia di Pasqua: “Mancherà il tuo sorriso”

Un telo del suo colore preferito, l’arancione, a coprire il feretro. Il lutto dei compagni: “Sapevi ricambiare i favori con dei semplici gesti”

Centinaia di persone si sono strette ai genitori e alla sorella del diciassettenne "Siamo qui in tanti insieme per aiutarci per questa morte ingiusta che colpisce tutti" le parole del parroco

Centinaia di persone si sono strette ai genitori e alla sorella del diciassettenne "Siamo qui in tanti insieme per aiutarci per questa morte ingiusta che colpisce tutti" le parole del parroco

Una telo arancione per avvolgere la bara di Francesco. Arancione come il suo colore preferito, come la carena della sua moto, come il sole, come il colore dell’allegria, perché Francesco era solare e allegro. I compagni di classe della 3ªL del Francesco Viganò di Merate, ieri hanno avvolto con una sorta di stola arancione il feretro del loro amico Francesco Galli, il diciassettenne di Osnago che sabato, alla vigilia di Pasqua, è morto dopo essersi schiantato con la sua Ktm 125 contro un albero in centro paese.

I compagni, a nome di tutti gli amici e i coetanei, durante il funerale celebrato in una chiesa stracolma, tanto che in molti hanno dovuto partecipare alla cerimonia dal sagrato, hanno poi donato un casco, simbolo della passione di Francesco per le moto e delle passioni di tutti gli adolescenti, una brioche perchè lui a scuola condivideva le brioches con tutti e le cuffiette per ascoltare la musica.

Stra bell a Fra’! – è stato l’ultimo loro messaggio saluto –. Ci starai prendendo in giro da lassù, d’altronde l’hai sempre fatto con noi e ti volevamo bene anche per questo. Si vedeva dagli occhi che eri un ragazzo sincero e con il tuo sorriso riuscivi a ravvivare anche le giornate più tristi. La tua altezza non è comparabile alla bontà e alla generosità verso i tuoi genitori e verso i tuoi amici. Sempre premuroso e attento agli altri, sapevi ricambiare i favori con dei semplici gesti".

E poi tanti grazie per quello che è stato: la fiducia che infondeva, i sorrisi, la felicità che dispensava... Gesti, simboli, parole, presenze che in qualche modo sono di conforto per mamma Lorenza, papà Roberto e la sorellina Viviana, sostenuti dall’abbraccio di centinaia di persone. E proprio mamma Lorenza e papà Roberto hanno manifestato l’intenzione di andare a scuola per incontrare i compagni e gli amici di Francesco e parlare insieme di quello che gli è accaduto.

“Siamo qui in tanti insieme per aiutarci per questa morte ingiusta che colpisce tutti noi", sono state le parole del parroco don Alessandro Fusetti. Al termine della messa di commiato, tutti hanno accompagnato Francesco nell’estremo viaggio verso il cimitero, i più giovani sorreggendo a braccia le loro moto, come quella di Francesco.