Ora si cerca l’arma del delitto

Ora si cerca  l’arma   del delitto

Ora si cerca l’arma del delitto

Sposato, padre di una figlia. Ivan Perico, 62 anni, il cugino in seconda da ieri si trova nel carcere di via Gleno per l’omicidio di Stefania Rota. Ieri mattina è stato svegliato dai carabinieri. Poi, nella caserma di Ponte San Pietro, con l’avvocato Stefania Battistelli, le prime ammissioni. Nel primo pomeriggio il ritorno a casa sua, che si trova proprio accanto a quella della vittima. Un sopralluogo da parte dei militari alla ricerca di qualcosa, forse l’arma del delitto? Ancora non si sa con cosa sia stata colpita Stefania. Le lesioni importanti alla testa come sono state provocate? Dopo il sopralluogo nell’abitazione, Ivan Perico è stato condotto nel carcere di Bergamo. Ma del movente, per ora, non ha parlato. Gli investigatori più tardi sono tornanti a Mapello e hanno scandagliato anche un boschetto che si trova a ridosso della casa di Perico.

Tra piante, foglie e erba alta, i militari cercavano con tutta probabilità l’arma. La notizia dell’arresto del cugino di Stefania Rota in breve è circolata nel paese. Se ne parlava in strada, al bar, anche se la 62enne non frequentava molto il paese. Comunque qualcuno nei giorni scorsi aveva avanzato dubbi sulle cause della morte. L’ipotesi del malore lasciava spazio a quella dell’omicidio. "Secondo me le hanno fatto de male", era un po’ il pensiero che circolava. E come non rammentare quel messaggio scritto dai cinque cugini diretti di Stefania che aveva scritto: "Se venisse confermato il malore ti daremo l’ultimo saluto, ma se qualcuno si è preso la tua vita allora chiederemo giustizia". F.D.