
C’è la bandiera blu per le spiagge più pulite, la bandiera arancione per i borghi più belli, la gialla per le località più accoglienti e ora c’è anche la bandiera verde dei parchi e delle foreste, che viene issata come un marchio di qualità sui pennoni dei municipi dei Comuni i cui sindaci e amministratori locali si impegnano a tutelare alberi, boschi ed ecosistemi. Sventola già a Fagnano Castello in provincia di Cosenza in Calabria e Rieti dove è stata consegnata l’altro ieri e presto in altri posti. L’ha disegnata Nicola Alì, 16 anni di Cremeno, studente di terza superiore all’istituto statale Piero Angelo Fiocchi di Lecco, indirizzo grafica e comunicazione. A scegliere il suo progetto grafico, divenuto riconoscimento nazionale di ambienti incontaminati, sono stati gli ex agenti del Corpo forestale dello Stato della Ferfa, la Federazione rinascita forestale e ambientale.
"Mi sono ispirato agli elementi essenziali naturali e più visivi sia delle aree più interne del Paese sia delle montagne – spiega l’adolescente -. Ho stilizzato montagne, colline, gli alberi, naturalmente in una bandiera verde, il colore della natura". Nel vessillo è stata inserita anche l’aquila che richiama quella dello stemma araldico dell’ormai soppresso Corpo forestale. Nicola, in qualche modo, è un figlio d’arte: suo padre Antonio è stato viceispettore prima a Lecco e poi a Barzio proprio tra le fila del Corpo forestale dello Stato prima che nel 2016 venisse soppresso e immolato sull’altare della riforma pubblica amministrazione. E’ stato il papà a coinvolgerlo per "sfruttare" le sua capacità grafiche."Lui si è subito reso disponile, è molto attento come me alle tematiche ambientali", racconta orgoglioso il genitore, che è anche responsabile del progetto della bandiera verde. "Come la sorella più grande bandiera blu pensata per le spiagge, la bandiera verde dei parchi e delle e foreste mira a valorizzare soprattutto i territori montani che hanno necessità di essere sostenuti, sia per la loro ricchezza in biodiversità, che per la corretta gestione e la salvaguardia dei territori anche a valle", spiega l’ex viceispettore. È un simbolo di eccellenza, insomma, delle politiche ecosostenibili.