Sparatoria di Olginate, fuori pericolo il sopravvissuto all’agguato

Scampato alla sparatoria in cui è morto il fratello, è stato operato e sta meglio. Decisiva la sua testimonianza

Stefano Valsecchi scortato all’interrogatorio da un agente della polizia penitenziaria

Stefano Valsecchi scortato all’interrogatorio da un agente della polizia penitenziaria

Olginate (Lecco), 30 settembre 2020 - Non corre più alcun pericolo per la sua vita Alfredo De Fazio, 50 anni, rimasto ferito a Olginate, nel Lecchese, durante l’agguato in cui domenica 13 settembre ha perso la vita suo fratello Salvatore, 46 anni. Dalla Rianimazione dell’ospedale di di Varese è stato trasferito al reparto Maxillo-facciale del Sant’Anna di San Fermo della Battaglia a Como, dove i chirurghi gli hanno ricostruito la mandibola, distrutta dal proiettile esploso bruciapelo che solo per un caso non l’ha ucciso.

Proprio lui ha raccontato fra atroci sofferenze ai familiari che a sparare a lui e al fratello era stato Stefano Valsecchi, 54 anni. Gli inquirenti sperano possa aiutarli a ricostruire con esattezza la dinamica dell’omicidio. E se sia vero, come raccontato da alcuni testimoni, che Valsecchi abbia sparato il colpo di grazia al fratello, un proiettile in faccia mentre era già a terra. Circostanza negata dall’omicida, che dopo otto giorni di latitanza si era consegnato alle forze dell’ordine ed aveva ammesso le proprie responsabilità. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, infatti, Valsecchi davanti al Gip Paolo Salvatore aveva ammesso di aver sparato dopo essersi incontrato con i fratelli De Fazio per chiarire il pestaggio, da parte di uno dei loro figli, nei confronti di Michele Valsecchi, suo figlio.