Ogni giorno un Sos: "Morti in montagna più che sulle strade. Troppi spericolati"

La Stazione di Valsassina e Valvarrone del Soccorso Alpino. Nel 2023, 120 recuperati illesi: nei guai perché impreparati.

Ogni giorno un Sos: "Morti in montagna più che sulle strade. Troppi spericolati"

Ogni giorno un Sos: "Morti in montagna più che sulle strade. Troppi spericolati"

Una persona al giorno. I volontari del Soccorso alpino nel 2023 hanno salvato quasi 350 persone sui sentieri e le vie di montagna o nei boschi del Lecchese. Ventuno sono morti, 25 erano feriti gravemente, 180 in modo non grave mentre 120 erano illesi ma si erano persi, oppure erano sfiniti o non erano più in grado di proseguire perché impreparati o mal equipaggiati. "I morti in montagna sono più delle vittime degli incidenti stradali – spiega Alessandro Spada (nella foto), capo del Soccorso alpino della Stazione di Valsassina e Valvarrone, tra le più importanti in Lombardia per volontari e interventi, che di professione è un agente della Stradale – Eppure si organizzano campagne di educazione stradale ma non per la sicurezza in montagna".

A preoccuparlo di più non sono tuttavia i morti, quando le 120 persone recuperate illese: "È di loro che dobbiamo occuparci". Per la maggior parte si tratta di escursionisti, poi di alpinisti, scalatori e ciclisti in mountain bike. Tanti pure i cacciatori e i cercatori di funghi: "A casa dicono di andare in un posto, in realtà vanno in un altro, si vestono in mimetica o con abiti per camuffarsi, parcheggiano l’auto in posti diversi da dove si recano realmente – rivela Spada – Lo fanno per non rivelare agli altri fungiatt i posti che battono". In caso di problemi diventa però più complicato rintracciarli, vivi o morti che siano.

A tracciare il bilancio dell’attività dei tecnici volontari del Soccorso alpino nel Lecchese è stato appunto Alessandro Spada in occasione di una serata promossa dai soci del Cai di Lecco nell’ambito degli eventi per celebrare i 150 anni di fondazione della loro Sezione. Con l’occasione sono stati ripercorsi i 70 di storia del Soccorso alpino con i protagonisti che hanno contribuito a costruirlo compresi quanti, il 15 ottobre 1987, hanno partecipato al soccorso dei 34 passeggeri e dei tre componenti dell’equipaggio dell’Atr-42-312 decollato da Linate e diretto a Colonia, dove non è mai atterrato perché precipitato alla Conca di Crezzo, nel Comasco, senza lasciare superstiti. Il disastro aereo è stato il punto di svolta per costituire il moderno Soccorso alpino.

Daniele De Salvo