Nessuno si mobilita: addio al glicene che abbracciava il cedro centenario

Nessuno si mobilita: addio al glicene che abbracciava il cedro centenario

Nessuno si mobilita: addio al glicene che abbracciava il cedro centenario

Era più vecchio, più grande e probabilmente ancora più bello del glicine di piazza Antonio Baimonti di Milano. Per il glicine di Villa Noseda a Olgiate Molgora però non si è mobilitato nessuno. È stato abbattuto tra l’indifferenza generale. Nei giorni scorsi sono stati abbattuti il glicine e il cedro centenario che crescevano avviluppati l’uno all’altro e svettavano per oltre trenta metri nel parco di Villa Noseda. Quell’abbraccio di natura e di colori si è rivelato alla fine letale: il glicine ha ucciso il cedro che lo sorreggeva, trasformandolo in un tronco scheletrico privo di linfa. L’unico modo per tenere in vita almeno il glicine sarebbe stato probabilmente quello di assicurare il cedro morto con un sistema di cavi e tiranti, ma sarebbe costato troppo. I proprietari non disponevano infatti delle risorse economiche necessarie e dal Comune non avrebbero potuto investire soldi per intervenire a sostegno dei privati. Per evitare che il cedro crollasse, trascinandosi appresso pure il glicine, è stata così decretata e ordinata la fine di entrambi. "Eravamo pronti a intervenire noi come Amministrazione comunale perché sembrava che i proprietari non fossero intenzionati o nelle condizioni di provvedere – spiega il vicesindaco Matteo Fratangeli -. Alla fine però ci hanno pensato direttamente loro". Villa Noseda è una dimora storica, un immobile neoclassico. È stata tra gli altri la casa del senatore del Regno d’Italia Enea Noseda, morto nel 1947 all’età di 79 anni, dopo essere stato procuratore generale del Tribunale supremo militare, della Corte d’appello e della Corte di Cassazione, cacciato da Olgiate dai partigiani, perché ha sostenuto i fascisti. Gli ultimi discendenti in passato hanno manifestato la volontà di donare villa e parco agli olgiatesi, alle intenzioni tuttavia non sono seguiti provvedimenti concreti, anche perché il regalo rappresenterebbe un costo esorbitante per i contribuenti.

D.D.S.