Nell’ex scuola tanti alloggi per gli anziani in difficoltà

Il sindaco Marzo Ghezzi, con l’aiuto dell’architetto Giuseppe Gambirasio sta lavorando alla ricoversione dell’edificio abbandonato nella frazione di Sala

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di Vladimiro Dozio

Dopo il blocco della demolizione imposta dal Ministero competente, la demolizione della ex scuola elementare della frazione di Sala, ricorso inoltrato da “Cambio Calolzio“, potrà avere uno sbocco diverso. Una decisione che ha fatto discutere non poco la stessa amministrazione comunale di destra che amministra Calolziocorte. Il futuro potrebbe essere quello di realizzare appartamenti di housing sociale, all’interno della struttura ormai non più usata dagli studenti. Questa l’ipotesi a cui lavoreranno i professionisti che avevano progettato la scuola con l’architetto Giuseppe Gambirasio. Architetto che, appellandosi ai diritti d’autore, lo scorso anno aveva impedito all’amministrazione del sindaco Marco Ghezzi di abbatterla, per fare posto a un palazzetto dello sport, facendole così perdere il contributo del Coni, già promesso per l’intervento. Nei giorni scorsi, come annunciato a novembre, i professionisti si sono rifatti vivi, per chiedere al Comune l’autorizzazione ad entrare nell’edificio e ottenere i dati necessari per la progettazione. I professionisti si sono anche resi disponibili a predisporre una studio di fattibilità, sulla base di riutilizzo dello stabile, che ha ospitato una scuola primaria fino al 2007, e che da anni è in un totale abbandono. Quando l’amministrazione comunale ha chiesto loro in che cosa intendessero riconvertire la scuola, non ci sono state risposte. Nel corso dell’incontro è stata presa in considerazione l’ipotesi di sfruttare la volumetria esistente per realizzarvi appartamenti di housing sociale.

"La proposta è arrivata a noi - sostiene il sindaco Marco Ghezzi - Stiamo lavorando da tempo per quello che riguarda l’ex scuola dismessa di Rossino. Siccome in futuro pensiamo potrebbero servire strutture di questo tipo, abbiamo sottoposto quella che potrebbe essere un’idea interessante al gruppo di professionisti che abbiamo incontrato". Il primo cittadino si è spinto oltre chiedendo un progetto di prefattibilità. "Abbiamo chiesto a loro di tenete conto anche dal fatto che, qualunque sarà la proposta, dovrà essere a costo zero per il Comune sotto il profilo della gestione". Certo che le difficoltà da superare non sono indifferenti.

La struttura infatti è piena di barriere architettoniche, ma grazie all’aiuto degli architetti e degli esperti si spera di riuscire a riconvertirla in mini appartamenti da destinare all’ospitalità temporanea di persone anziane o fragili, oppure giovani si trovano in temporanea difficoltà. Già ora a Calolziocorte sono depositate richieste di una casa alla presenza di difficoltà per il pagamento della pigione.