Serve l’aiuto dello Stato per riuscire a contrastare in maniera efficace il fenomeno dello spaccio nei boschi di Colico, divenuti loro malgrado un punto di riferimento per i consumatori di sostanze stupefacenti dell’Alto Lago e della vicina Valtellina.
"L’amministrazione comunale, con il prezioso ausilio della polizia locale e della stazione carabinieri, hanno messo in campo tutto quanto in proprio potere, nei limiti delle proprie competenze, e continueranno a farlo senza arretramenti – spiega il sindaco, Monica Gilardi –. La collaborazione con gli enti superiori, con le altre forze dell’ordine, con prefettura, questura, magistratura e amministrazioni sovra comunali è costante; per finalizzare al meglio questa sinergia, occorre che tutti mettano a disposizione, con senso del dovere, le risorse umane, tecnologiche ed economiche disponibili".
Nelle scorse settimane in paese era arrivato anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che aveva incontrato i sindaci dell’Alto Lago impegnandosi a rafforzare la presenza dello Stato sul territorio. "Impegno che riteniamo fondamentale, ma che, nei tempi della burocrazia, stenta a concretizzarsi. La volontà, le risorse e l’impegno a livello comunale sono e continueranno a essere massimi, ma rischiano di essere vani senza il supporto centrale – prosegue il sindaco –. Continueremo a riportare a tutti i livelli, le esigenze del territorio".
Il corpo di polizia Locale Alto Lario è stato implementato grazie all’assunzione di due agenti già operativi sul territorio. "Oltre ai sette agenti in servizio a partire dal 2016 sono stati installati i varchi con lettura targa in corrispondenza dei punti di accesso al paese ed è stato realizzato un corposo impianto di videosorveglianza che, a breve, sarà ulteriormente implementato. La polizia locale di Colico è costantemente presente, dal centro paese alle zone più isolate anche grazie all’utilizzo di droni, visori notturni, fototrappole e telecamere mobili, test antidroga e un natante. Tutto questo, col valore aggiunto dell’impegno degli uomini, consente di intervenire quotidianamente alla stazione e al Palalegnone, come nei boschi. Sono pressoché quotidiani i provvedimenti di identificazione di spacciatori, ritiro patenti e daspo. Tale attività, purtroppo, è spesso vanificata dall’assenza, nella normativa vigente, di pene severe".