Lecco, travolto sulle strisce pedonali: addio al prof Mario Ronzoni

Ex docente di religione e attivo nella parocchia di San Nicolò. Don Milani, il prevosto: "Abbiamo perso un amico"

Mario Ronzoni

Mario Ronzoni

Lecco, 30 ottobre 2019 - Stava attraversando la strada del lungolago di Lecco sulle strisce pedonali, ma l’autista di un camion dall’alto della cabina di guida non l’ha visto e lo ha investito, scaraventandolo a terra. Nonostante i soccorsi immediati, i tentativi di rianimarlo, la corsa in ambulanza a sirene spiegate in ospedale e il ricovero d’urgenza, Mario Ronzoni, 70 anni compiuti il 25 aprile scorso, non ha avuto possibilità di scampo e nel giro di nemmeno un’ora è morto. «Abbiamo perso un valido collaboratore ma soprattutto un amico», confida monsignor Davide Milani, prevosto della parrocchia centrale di San Nicolò. I due si erano incontrati poco prima in basilica e avrebbero dovuto rivedersi anche più tardi. Ronzoni infatti era molto attivo nella comunità parrocchiale: tra il resto era un accolito ministro straordinario dell’eucarestia incaricato di portare la comunione direttamente a casa degli ammalati e come catechista accompagnava i catecumeni adulti e convertiti nel cammino per ricevere i sacramenti.

L’incidente che gli è costata la vita si è verificato intorno alle undici meno un quarto di eri mattina nel tratto del lungolago che interseca via Capodistria. Alla scena hanno assistito direttamente gli agenti della Polizia locale che viaggiavano subito dietro il camionista dell’autrocarro che lo ha travolto mentre stava attraversando sui passaggi zebrati. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 insieme ai volontari di Mandello del Lario con i vigili del fuoco del comando provinciale. «Non l’ho proprio visto», ha riferito sconvolto l’autotrasportatore che l’ha ucciso e che ora è indagato per omicidio stradale.

Le condizioni di Mario Ronzoni sono apparse immediatamente disperate a causa del trauma cranico e delle lesioni addominali rimediate nell’impatto con il mezzo pesante, come testimoniato dalla pozza di sangue lasciata sulla strada. Ai medici che hanno tentato il possibile per salvarlo non è infatti rimasto altro che constatarne il decesso subito dopo il suo arrivo al Manzoni. Mario Ronzoni, nato e cresciuto in città, figlio dell’ex sacrestano della basilica di San Nicolò, a sua volta volontario per preparare la liturgia, sposato, padre di due figli grandi e nonno di quattro nipotini, aveva studiato Teologia e insegnato come professore di Religione in diverse scuole, compreso l’istituto Parini e il Bertacchi.