Matteo Sponza
Valmadrera (Lecco), 24 ottobre 2019 – È stato ritrovato, purtroppo morto come si temeva, il 32enne lecchese Mattia Sponza, scomparso da lunedì di settimana scorsa. Il suo corpo privo di vita è stato individuato in un canalone molto impervio e coperto da una fitta vegetazione sul Monte Moregallo.
er rintracciare il giovane, nella speranza di riuscirlo a salvare o almeno di restituirne la salma ai genitori, dalla prefettura hanno disposto un massiccio spiegamento di tutti i soccorritori, i mezzi e gli strumenti disponibili: tecnici del Soccorso alpino, carabinieri, sanitari del 118, vigili del fuoco, militari della Guardia di finanza, sommozzatori del pompieri, elicotteri del 115 e delle Fiamme gialle e l’eliambulanza per ricognizione aree e sorvoli, droni per perlustrazioni dall’alto ravvicinate, tabulati telefonici, strumenti per il rilevamento di apposite placche inserite negli indumenti tecnici di montagna solitamente adoperati per cercare sciatori sepolti dalle valanghe, la localizzazione del suo smartphone tramite l’account.
«Le ricerche sono durate giorni, con una breve sospensione a causa del maltempo, e si sono rivelate molto complesse, in un’area impervia, resa ancora più insidiosa dalla pioggia dei giorni scorsi, con una gestione impegnativa degli sbarchi delle squadre sul terreno – spiegano i soccorritori del Soccorso alpino della XIX delegazione lariana. «Sono stati vagliati anche i canali secondari della zona e proprio in uno di questi stamattina è stato trovato il corpo del 32enne». Mattia, originario di Trieste, era un esperto di montagna, non uno sprovveduto. Probabilmente stava tentando di aprire una nuova via di risalita in solitaria sul Moregallo. Nell’ultimo messaggio inviato ad un amico nel tardo pomeriggio di lunedì, forse poco prima di precipitare in un burrone, di ha spiegato che stava diventando buio e che era affaticato.