Molteno, disoccupato e senza casa brucia 5 auto

Ha confessato il piromane che ha scatenato l'inferno nell'Oggionese. ''Almeno in cella ho un letto e da mangiare''

Le auto che bruciano a Molteno

Le auto che bruciano a Molteno

Molteno (Lecco), 08 giugno 2022 – Ha scatenato un inferno di fuoco e bruciato due furgoni, cinque macchine e una casetta dell'acqua apposta per essere arrestato e finire in carcere e rimanerci. “Non ho un lavoro, tra poco nemmeno un casa e non so più come vivere – ha ammesso tutto e raccontato Gennaro Trincone , il piromane di 56 anni che ieri è finito in manette per aver incendiato camionicini e auto prima a Oggiono e poi a Molteno -. Almeno in galera ho da mangiare e un letto dove dormire”. Ha pure messo in guardia che appiccherà altri roghi se lasciato a piede libero. Il giudice al momento di rimetterlo fuori però non ci pensa nemmemo visto i danni che ha combinato e le sue intenzioni. Il 56enne tra l'altro nel 2012 era già finito dietro le sbarre per aver accoltellato in una piazzola di sosta della Milano – Lecco a Bosisio Parini una prosituta che aveva 59 anni.

A identificarlo e bloccarlo a tempo di record prima che combinasse altri guai e magari ci scappasse qualche ferito o peggi, sono stati subito dopo le due scorribande i carabinieri della caserma di Oggiono, comandanti dal luogotenente Nicolino Ombrosi. Lo hanno inchiodato anche grazie ai filmati registrati dalle telecamere del sistema di videsorveglianza comunale, che al mattino lo hanno immortalato mentre cospargeva di benzina due veicoli commerciali a Oggiono e nel pomeriggio cinque auto nel parcheggio davanti al municipio di Molteno. Indossava il casco, ma i militari sono risaliti lo stesso a lui dalla targa dello scooter della sorella usato per spostarsi. “Sì sono stato io”, ha confessato, quando i catabinieri lo hanno bloccato. Non ha opposto alcuna resistenza, anzi ha spiegato per filo e per segno quanto combinato. “Voglio andare in prigione – si è giustificato -. Nessuno mi vuole assumere, dopo che mio papà è morto mi hanno anche sfrattato dall'alloggio popolare dove abitavo con lui. Non ho neppure i soldi per mettere qualcosa sotto i denti”.

Nonostante il suo difensore abbia domandato i domiciliari, quest'oggi, al termine dell'udienza di convalida, il giudice ha deciso che il pirimane resti in cella a Pescarenico, come del resto ha chiesto lui e come ha sollecitato pure il vice procuratore onorario Caterina Scarselli. Per il tentato omicidio era stato condannato a 8 anni e mezzo che ha terminato di scontare. Mentre l'incendiario bruanzolo per ora è sistemato, i proprietari dei mezzi andati a fuoco dovranno invece arrangiarsi da soli per ricomprarseli. I danni provocati da incendi dolosi non sono infatti coperti dall'assicurazione. Dovrebbero rivalerci contro chi li ha bruciato, ma è appunto un disoccupato nullatenente disperato che non ha i soldi per risarcirli oltre che nemmeno per mantenersi.