Il mistero della carpe impazzite a Imbersago: ''Mai visto prima nulla del genere''

I pesci si ammassano a centinaia in banchi vicino alla riva dell'Adda e fanno ''ribollire'' l'acqua

Imbersago (Lecco), 31 gennaio 2023 – Centinaia di carpe ammassate che ad ogni minimo rumore o movimento si agitano e saltano fuori dall'acqua, facendola ribollire. Quello che da alcune settimane si sta verificando in alcuni tratti dell'Adda, tra Imbersago e Brivio, è un fenomeno misterioso, a cui i pescatori non avevano mai assistito prima, nemmeno i più anziani, custodi della memoria storica del grande fiume lombardo.

"Mai visto nulla del genere"

Decine e decine di carpe si assembrano vicino alle sponde, dove i fondali sono più bassi, mentre solitamente nuotano dove invece il letto dell'Adda è più profondo. Si riuniscono in grandi banchi, muovendosi all'unisono. Sotto la superficie dell'acqua formano una massa scura informe e viscida, quasi immobile. Basta però un suono o un'ombra per rompere la loro precaria quiete e farle letteralmente sobbalzare, come se impazzissero di colpo. Nessuno prima aveva mai riscontrato un simile comportamento, non nell'Adda almeno. “È la prima volta che ci capita – conferma Stefano Simonetti, presidente della Fipsas lecchese, la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea -. Siamo preoccupati per quanto sta succedendo”.

Il mistero

Gli agenti della Polizia provinciale ne hanno pescati alcuni esemplari. Li hanno consegnati ai veterinari dell'Istituto sperimentale zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna "Bruno Ubertini" di Brescia che li hanno esaminati alla ricerca di qualche anomalia: parassiti, malformazioni, virus e batteri. Nulla, non hanno riscontrato alcun problema, le carpe sono sane e “normali”. I tecnici di laboratorio di Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale, hanno analizzato alcuni campioni d'acqua, ma niente anche in questo caso: l'Adda è pulito, non sono state riscontrate tracce di inquinamento né di contaminazione di potenziali sostanze nocive che possano spiegare il mistero. “Gli accertamenti e le analisi sono ancora in corso – prosegue Stefano Simonetti -. Al momento tuttavia escludiamo che un simile comportamento sia provocato da inquinamento o infestazioni”.

I cormorani

Ma allora perché le carpe dell'Adda si comportano così? “Crediamo che l'unica spiegazione siano i cormorani - risponde il presidente della Fipsas lecchese - Sono troppi. Riteniamo che le carpe per difendersi e cercare di evitare di essere predate, sia ammassano tutte assieme vicino a riva, dove sono più riparate dagli alberi che crescono sulle sponde. Quando avvertono un rumore o un movimento si spaventano e si agitano, dove però l'acqua è bassa, così che la agitano come se ribollisse”.

Gli interventi

L'anno scorso per limitare l'invasione dei cormorani, che sono voracissimi e stanno sterminando i pesci sia del lago di Como sia dell'Adda, gli agenti della Polizia provinciale con le guardie venatorie ne hanno abbattuti oltre 200. Eppure non basta. “Purtroppo nei punti dove dovrebbero essere contenuti è difficile intervenire; in base ai piani in vigore all'interno del Parco regionale Adda Nord bisogna tutelare alcune specie di uccelli che tuttavia vivono con i cormorani, che così vengono indirettamente protetti anche loro, come se invece i pesci siano animali di seri B rispetto all'avifauna”, conclude Simonetti.