REDAZIONE LECCO

Il cardinale Angelo Scola in visita pastorale a Missaglia e Oggiono

"Fare l’Arcivescovo di Milano è un mestieraccio che costa fatica – ha confessato riprendendo un'espressione del suo predecessore Alfredo Ildefonso Schuster -. Ma il Signore ricompensa in un modo meraviglioso"

Il cardinale Angelo Scola

Missaglia (Lecco), 18 marzo 2016 – Il cardinale Angelo Scola in visita pastorale a Missaglia e Oggiono, un territorio che conta 35 parrocchie e quasi 85 mila persone. Si tratta della trentunesima visita pastorale feriale del suo ministero alla guida della diocesi ambrosiana, una fatica anche fisica per chi, come lui, ha ormai superato i 74 anni di età. Lo ha pure ammesso. «Fare l’Arcivescovo di Milano è un mestieraccio che costa fatica – ha confessato riprendendo un'espressione del suo predecessore Alfredo Ildefonso Schuster -. Ma il Signore ricompensa in un modo meraviglioso». Lo hanno accolto il vicario episcopale della zona III di Lecco monsignor Maurizio Rolla e i due decani don Giuseppe Scattolin e don Maurizio Mottadelli, insieme al prevosto don Albino Mandelli che ha richiamato alla tradizione cristiana brianzola e all'antichità della Collegiata prepositurale di San Vittore di Missaglia. Tra l'altro il porporato ha già annunciato che quando si ritirerà a vita privata in pensione si stabilirà a Imberido di Oggiono. Nei suoi interventi il cardinale ha invitato a «superare la frattura tra la fede e la vita, un divario ormai divenuto fossato, per cui anche il nucleo solido di persone che partecipano all’Eucaristia domenicale, seppure con maggiore consapevolezza rispetto al passato, e le tantissime associazioni e gruppi che ci sono tra noi, usciti dalle chiese, usano solo le categorie del mondo, quelle dominanti nei mass media». E ancora: «Il cristianesimo non è qualcosa in più rispetto all’umano, ma ha la pretesa di compierlo in pienezza. In questo tempo, che non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca, non possiamo ritirarci sotto i nostri campanili, perché i processi, come si vede bene con la migrazione, accadono e si tratta di governarli».