Ospedale Mandic di Merate, nuovo caso di tubercolosi

L’infetto è un uomo straniero Intanto i sanitari di Endoscopia si lamentano dell’insufficiente aerazione del locale

L’ospedale Mandic di Merate dove è stato diagnosticato il caso di Tbc

L’ospedale Mandic di Merate dove è stato diagnosticato il caso di Tbc

Merate, 13 novembre 2019 - Uno straniero di 39 anni ha contratto la Tbc. Dopo essere passato per l’ospedale di Merate adesso è ricoverato nel reparto di Malattie infettive del Manzoni di Lecco. Il 39enne ha bussato alle porte del Pronto soccorso del nosocomio brianzolo a fine ottobre: i medici che lo hanno visitato hanno subito intuito che potesse essere affetto da tubercolosi e lo hanno trasferito in isolamento in una stanza della Medicina. Dopo gli accertamenti del caso e una volta confermato il sospetto è stato poi spostato al presidio del capoluogo, dove si trova tutt’ora a distanza di più di una dozzina di giorni. Non sembra versare in pericolo di vita, ma è tenuto sotto stretta osservazione e lontano dagli altri pazienti per evitare che possa contagiarli e il rischio di una epidemia.

Potrebbe essere uno degli ultimi casi di diagnosi di Tbc al Mandic, almeno per ora, perché da lunedì 25 novembre i sanitari del servizio di Endoscopia si rifiuteranno di effettuare broncoscopie perché il locale non sarebbe a norma per un simile esame perché non sufficientemente aerato, come denunciato dai sindacalisti dell’Usb. «Stiamo approfondendo la nota ricevuta con gli uffici preposti, che, all’interno della nostra azienda socio-sanitaria territoriale, si occupano di sicurezza», spiegano dalla direzione dell’Asst.