Merate, restauratori funamboli: il primo corso in Italia / FOTO

A lezioni sulle pareti di Palazzo Prinetti. Gli organizzatori: "Mancava una formazione focalizzata sull’uso competente e sicuro delle tecniche di lavoro su fune"

Il corso

Il corso

Merat (Lecco), 14 maggio 2017 - Funamboli all’opera sulla torre di Palazzo Prinetti. Gli istruttori della Kong di Monte Marenzo, società specializzata in sistemi di sicurezza sul lavoro e in montagna, ma anche in dispositivi di soccorso, hanno scelto infatti il simbolo di Merate e dell’intera Brianza come location per il primo corso di formazione in assoluto in Italia per i tecnici che operano in quota. Dopo le lezioni teoriche con i piedi ben piantati a terra, sabato i sei allievi provenienti da diverse zone, guidati da tre istruttori si sono calati dall’alto del pinnacolo con funi e imbracature, mettendo in pratica quanto imparato e approfittandone per un’ispezione dell’inconfondibile struttura circolare. Alle manovre hanno assistito parecchi curiosi con il naso all’insù.

«Negli ultimi anni, la tecnica di accesso ai luoghi di lavoro mediante funi si è costantemente perfezionata ed è preferita in situazioni dove non è possibile intervenire con impalcature o piattaforme – spiega Ettore Togni, responsabile del settore formazione della Kong -. Ci siamo accorti che in Italia, un paese che vanta a livello mondiale un grande patrimonio di edifici storici, che necessitano di una costante manutenzione, mancava una formazione focalizzata sull’uso competente e sicuro delle tecniche di lavoro su fune, nell’ambito della messa in sicurezza e di valutazione del degrado del patrimonio artistico. Abbiamo quindi deciso di partire proprio dalle bellezze monumentali del nostro territorio e di mettere a disposizione la nostra competenza al servizio dei professionisti con questo corso, unico nel suo genere». E la torre si è rivelata il luogo ideale. 

«L’iniziativa ha permesso anche di valutare dello stato di conservazione complessivo dell’edificio – commentano soddisfatti i volontari del Comitato di tutela di Castello Prinetti, che appartiene alla parrocchia centrale di Sant’Ambrogio e che attualmente è pressoché abbandonato nonostante rappresenti la storia, la cultura e l’identità di Merate - La possibilità di accertare lo stato di conservazione delle coperture e dei paramenti murari esterni rappresenta un importante passo avanti per stabilire le priorità di intervento e di restauro». E’ stato utilizzato anche un drone. Dalle ispezioni pare che la torre goda di ottima salute, almeno esternamente. Il sogno di molti sarebbe quello di aprirla al pubblico e di consentire a visitatori e turisti di raggiungerne la cima per godere di un panorama unico che spazia dalle Alpi sino alla Pianura padana.