Daniele De Salvo
Cronaca

Nasi all’insù a Merate: l’Osservatorio di Brera svela i segreti e la magia dell’eclisse

Decine di persone hanno sceltro il centro astronomico per vedere il "sole nero"

Una cinquantina di visitatori ha osservato l'eclissi

Merate (Lecco), 21 marzo 2015 - Il sole nero, un evento affascinante, quasi inquietante e insieme raro, che in Italia non potrà essere nuovamente ammirato prima del 2066. Per questo in molti ieri mattina hanno approfittato dell’apertura straordinaria al pubblico dell’Osservatorio astronomico di Brera di Merate per assistere allo straordinario fenomeno insieme ai ricercatori dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica.

Una cinquantina di visitatori hanno colto l’opportunità di osservare la luna che dalle 9.30 in poi ha lentamente oscurato la stella del nostro sistema, sino a coprirne il 70% della superficie, l’apice dell’eclisse parziale che si è raggiunto intorno alle 10.35. Il cielo velato ha fatto temere il peggio e rischiato di rovinare lo spettacolo, ma le nuvole si sono poi diradate lasciando spazio al disco luminoso. Grazie alle attrezzature professionali gli ospiti hanno avuto modo di scorgere anche le macchie solari e la corona del sole. In attesa del proprio turno davanti ai i telescopi messi a disposizione dagli scienziati, appassionati ed esperti dei misteri dell’universo e semplici curiosi, tutti con il naso all’insù, hanno invaso i prati ai piedi delle cupole che custodiscono e proteggono i grandi telescopi e hanno costantemente seguito l’evoluzione della manifestazione celeste con filtri e lenti scuri, maschere e vetrini da saldatori, persino con le pellicole di lastre di radiografie, oppure dietro agli obiettivi schermati di macchine fotografiche.

«Per noi astronomi le eclissi non rivestono più particolare valore – commenta Monica Sperandio, responsabile del settore divulgativo della specola brianzola, che ha accolto i visitatori e spiegato le diverse fasi del fenomeno –. Grazie alla tecnologia dallo spazio si possono ricreare artificialmente le medesime condizioni in qualsiasi momento. Si tratta comunque sempre di una importante occasione per avvicinare le persone alla scienza, come testimoniato dalle numerose presenze presso la nostra struttura». Sono state proiettare anche delle immagini in collegamento video in diretta catturate direttamente dall’Artico dagli operatori di una stazione del Cnr.