Merate, non ha ubbidito agli ordini: l'infermiere capo rischia il posto

Lui si difende: "Non potevo mandare allo sbaraglio i colleghi nei reparti Covid"

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di Daniele De Salvo

Si è rifiutato di obbedire all’ordine ricevuto per iscritto dai propri superiori di mandare allo sbaraglio nei reparti Covid allestiti in fretta e furia gli oss e gli ausiliari di cui è coordinatore infermieristico. Secondo lui infatti non erano abbastanza preparati e avrebbero rischiato di infettarsi e infettare gli altri, contribuendo al dilagare della pandemia di coronavirus di cui negli ospedali di Merate e Lecco si sono ammalati oltre 350 operatori sanitari e che ha mietuto 347 vittime tra i pazienti ricoverati. Per l’atto di "insubordinazione" ieri Francesco Scorzelli, 62 anni, caposala del Servizio trasporti centralizzati del San Leopoldo Mandic che sovrintende oss e ausiliari incaricati di portare provette, referti e degenti da un reparto e un ambulatorio all’altro, è finito per la nona volta nella sua carriera sotto accusa davanti ai componenti dell’ufficio Procedimenti disciplinari.

Il coordinatore dell’Stc, che è anche funzionario dell’Usb e sindacalista della Rsu, rischia il licenziamento. I suoi capi non hanno gradito non solo la disobbedienza, ma soprattutto i "toni ingiustificatamente polemici" e i "commenti denigratori" con cui ha opposto il "gran rifiuto", oltre che le note che avrebbe divulgato pubblicamente sulla vicenda e le "minacce" di chiedere l’intervento diretto dei magistrati della Procura della Repubblica. Dal canto suo lui, accompagnato dall’avvocato di fiducia Gianluigi Valesini, ha negato qualsiasi addebito. "Era un ordine illegittimo e pericoloso", ha spiegato, sostenendo con forza che era quindi suo dovere disattenderlo. Dopo il "processo" e la "requisitoria" per "la sentenza" ci vorrà probabilmente qualche giorno.