REDAZIONE LECCO

Lecco, i profughi ospitati in provincia sono più di mille

I richiedenti asilo politico hanno raggiunto quota 1.038. Molti sono migranti economici

La tendopoli del Bione

Lecco, 20 agosto 2016 – Sono più di un migliaio i richiedenti asilo politico assistiti e ospitati in provincia. In base agli ultimi dati diffusi dai funzionari della prefettura i profughi sono in tutto 1.038.

La maggior parte di loro, 238, arrivano dalla Nigeria, 199 dal Pakistan, 90 dal Gambia, 84 dal Senegal, 80 dal Mali, 77 dal Bangladesh, 71 dal Ghana, 59 dalla Costa d'Avorio, 36 dalla Guinea. Gli altri sono originari di Afghanistan, Togo, Sierra Leone, Guinea Konakry, Camerun, Guinea Bissau, Kosovo, Benin, Burkina Faso, Niger, Nepal, Liberia, Libia, Repubblica Centraficana e Siria. Molti di loro sono dunque i cosiddetti migranti economici, che, almeno sulla carta geografica, non fuggono da situazioni di guerra né di persecuzione, vogliono semmai migliorare la propria situazione e in parecchi proseguire il viaggio verso la Germania e il Nord Europa per ricongiungersi a familiari e amici connazionali. Le pratiche per ottenere o meno lo status di rifugiati tuttavia sono abbastanza lunghe e nel caso in cui le istanze vengano respinte gli stranieri hanno comunque diritto a presentare ricorso ed essere accolti sino al termine dell'intero iter.

Quasi 400, 397 per la precisione, sono collocati a Lecco: 233 solo nella tendopoli del Bione, che dovrebbe essere smantellata in autunno, 139 al Ferrhotel, 54 presso la Sacra famiglia, gli altri in centri più piccoli. 134 invece si trovano alla Domus Caritatis di Cremeno, 80 nella ex foresteria della Guardia di Finanza di Airuno più 7 nell'istituto delle religiose missionarie della Nostra Signora degli Apostoli sempre ad Airuno, 56 in tutto a Ballabio, 40 a Esino Lario e 30 a Merate e altrettanti complessivamente a Malgrate. Gli altri paesi in cui sono ospitati sono Barzio, Calco, Calolziocorte, Carenno, Casatenovo, Castello Brianza, Colico, Galbiate, Moggio, Olginate, Osnago, Pasturo, Sueglio, Torre de' Busi, Valmadrera e Valgreghentino.

Oltre al capoluogo la situazione riguarda dunque pricipalmente la zona della Brianza e la Valsassina. I migranti sono distribuiti in meno di un terzo dei paesi della provincia.  I centri sono allestiti in locali pubblici o di associazioni e enti ma anche in appartamenti privati.