Civate, salviamo il «Piantone Segantini»: è mobilitazione online

Anche il sindaco Mauri invita a raccogliere fondi su Facebook per il simbolo del Cornizzolo

Il «Piantone» Segantini sradicato

Il «Piantone» Segantini sradicato

Civate, 15 ottobre 2015 - Lui di anni ne ha almeno trecento, così sostengono gli esperti. Ma una cosa è certa: quando lui è nato, internet non era tra le cose conosciute di questo mondo. L’altra cosa certa è che lui, il faggio monumentale simbolo del Cornizzolo, è stato messo ko da un temporale inaudito con raffiche di vento da cento chilometri all’ora. Dallo scorso 23 settembre il «Piantone Segantini» - chiamato così perchè secondo la leggenda sotto le sue fronde nell’Ottocento amava venire a dipingere l’artista milanese per trovare l’ispirazione giusta per i suoi celebri paesaggi rurali - è adagiato sul versante occidentale del Conizzolo.

Le sue grosse radici si sono spezzate sotto i colpi di micidiali raffiche di vento durante una tempesta. Adagiato come un gigante azzoppato, le radici del faggio secolare sono state «fasciate» in attesa di un intervento di ripristino del grosso fusto il cui costo dovrebbe aggirarsi sui 25mila euro. Così è partita una raccolta di fondi per salvare il simbolo della montagna e delle comunità che abitano i territori che la circondano. Così è nato il «Comitato Piantone Segantini» su spontanea iniziativa di alcuni abitanti di Eupilio (dove Giovanni Segantini soggiornò dal 1883 al 1886) cui si sono uniti alcuni amministratori tra cui il Parco Lago Segrino, la Comunità Montana e Regione Lombardia. Il Comitato ha lanciato la raccolta fondi online attraversa la pagina facebook dedicata al simbolo del Cornizzolo, a cui proprio nelle ulime ore ha dato la propria adesione anche Baldassarre Mauri, primo cittadino di Civate, Comune in provincia di Lecco, i cui abitanti sono tradizionalmente legatissimi al Cornizzolo e alla sua pianta simbolo.

E il vecchio faggio ogni giorno trova sempre nuovi alleati disposti a dare una mano perché continui a vegliare su escursionisti e gente di montagna con la sua imponente presenza.