Lecco, industriali all'attacco: "Strade pessime e città allo sbando"

Critiche al sistema viabilistico dal presidente Lorenzo Riva che poi spiazza tutti e punta il dito contro l'amministrazione comunale

Il presidente Lorenzo Riva e a destra Giulio Sirtori

Il presidente Lorenzo Riva e a destra Giulio Sirtori

Lecco, 21 dicembre 2017 - «Il nostro handicap più grande? Le infrastrutture. Siamo la provincia d’Italia con la più alta concentrazione di industrie manifatturiere ma la situazione delle nostre strade è inaccettabile. «Non basta solo produrre perchè poi le merci, che da noi sono cose spesso pesanti, vanno anche consegnate».

Lorenzo Riva, presidente di Unione Industriali Lecco-Sondrio, non ci impiega molto ad individuare quella che resta la vera nota dolente al termine di un anno di attività: un sistema viabilistico obsoleto e maltenuto, di cui la tragedia del crollo del cavalcavia di Annone Brianza (e le solite lungaggini sulla via della ricostruzione) è solo il più doloroso emblema. Perchè la lista delle cose che non vanno sulle strade lecchesi è purtroppo lunga e soprattutto nota da tempo. Dal ponte di Isella, chiuso pure lui da tempo a causa delle preoccupanti fessurazioni presenti, passando per il cantiere infinito della Lecco-Bergamo fermo ormai da un anno e su cui incombe peraltro la mannaia del contenzioso tra azienda appaltatrice e Amministrazione provinciale; per finire con il passaggio a livello di Bellano che ingolfa il traffico del centro dell’alto lago per via del passaggio di mezzi pesanti da e per la Super 36. Ma se il deficit infrastutturale lecchese è problema noto, il presidente Riva spiazza tutti quando nell’elenco delle cose che non vanno inserisce «la città che è ormai un altro problema: non basta avere un’università ma serve una città che sappia accogliere e Lecco è una delle poche che non ha saputo fare business con gli studenti universitari. Per questo prometto che come associazione il prossimo anno concentreremo i nostri sforzi per risollevare una città che sta morendo». All’attacco nemmeno troppo velato all’Amministrazione Brivio si accoda anche il direttore Giulio Sirtori.

«A Lecco non ci stiamo nemmeno accorgendo che è Natale. Consiglio di fare un giro a Como per farsi un’idea in proposito». Il consueto brindisi natalizio nella sede dell’associazione, che proprio l’anno prossimo festeggerà i 70 anni di vita (atto costitutivo 10 dicembre 1948, primo presidente l’ex senatore Pietro Amigoni di Olginate), è stata anche l’occasione per un bilancio dei primi sei mesi di mandato (è succeduto a Cristina Galbusera dell’omonima azienda dolciaria valtellinese) che Riva definisce «intensi e affrontati con entusiasmo anche grazie alla squadra che mi ha affiancato guidata con la solita maestria dal direttore». Tra i progetti più interessanti portati a termine il presidente degli Industriali ricorda «il “digital lab” che va nella direzione dell’industria 4.0 ma anche tutte le iniziative rivolte alla formazione: la creazione di Its di meccatronica, uno di agroalimentare in Valtellina perchè i mestieri cambiano e le competenze richieste. senza dimenticare l’implementazione di tutto il percorso sull’orientamento e dell’alternanza scuola-lavoro che quest’anno ha toccato quota 24 studenti».