Le “Domeniche in montagna” Un cammino fisico e di fede

"Dopo il Covid ho avvertivo la voglia delle persone di ritrovarsi e stare insieme anche in maniera informale"

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In chiesa per la messa delle domenica, non con il vestito buono della festa indosso, ma con scarponcini ai piedi, tuta o abbigliamento comodo da trekking e zaino in spalla. Una volta al mese, dopo la messa della domenica, i fedeli della comunità pastorale della Beata Vergine di Lourdes di Lecco si mettono infatti in marcia per una gita in montagna tutti insieme. Li guida come un pastore con il gregge il loro parroco di Acquate, Olate e Bonacina don Walter Magnoni, 49 anni, che dal settembre 2021 svolge il suo ministero in città.

Il sacerdote, originario di Abbiategrasso, che ha diretto l’ufficio della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Milano e insegna Etica sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha inventato le "domeniche in montagna". "Quando sono arrivato qui ho avvertito il senso di deprivazione di una comunità colpita molto pesantemente dalla pandemia da Covid 19 – racconta il reverendo -. Avvertivo la voglia delle persone di ritrovarsi e stare insieme anche in maniera informale, in un territorio ricco di percorsi e luoghi molto belli verso i quali dirigersi. In un magnifico luogo tra lago e monti mi è sembrato bello immaginare un oratorio anche all’aria aperta". Detto e fatto. Al cammino fisico e spirituale rigorosamente a piedi, anche per non inquinare, partecipano circa un centinaio di persone tra bambini, ragazzini, i loro genitori, giovani e meno giovani, animatori, educatori e chiunque voglia far parte della comitiva, senza bisogno di prenotarsi né di iscriversi. "Una volta arrivati a destinazione, leggiamo il Discorso della montagna dal Vangelo di Matteo e meditiamo su una delle Beatitudini, che sono la carta di identità del cristiano", prosegue il don, che per la sua proposta è stato scelto come uno dei testimonial della campagna #Unitipossiamo lanciata dai vescovi della Cei, la Conferenza episcopale italiana per sostenere proprio i 33mila sacerdoti impegnati nelle parrocchie delle 227 diocesi italiane, tra cui 300 in missioni nei Paesi del Terzo mondo e circa 3.000 ormai anziani o malati. D.D.S.