Le commesse del negozio H&M oggi incrociano le braccia

Le commesse del negozio H&M oggi incrociano le braccia

Le commesse del negozio H&M oggi incrociano le braccia

Al grido "La festa non si vende" quest’oggi commesse e commessi del negozio H&M di Lecco scioperano. Lavorare per loro sarebbe un danno e anche una beffa: oltre a non poter festeggiare la Pasqua con familiari e amici, non incasserebbero neppure lo straordinario per la festività, perché in base al loro contratto nazionale di categoriala domenica di Pasqua è una domenica come tutte le altre. È la prima volta che la ventina di dipendenti del punto vendita della nota catena di abbigliamento di via Roma 55, in centro città, incrociano le braccia in 8 anni, da quando cioè il negozio è stato aperto nel 2015. Ed è la prima volta che lavoratrici e lavoratori di un esercizio commerciale di Lecco incrociano le braccia.

"Abbiamo optato per lo sciopero in seguito della decisione dei vertici aziendali di tenere aperto il negozio durante la festività pasquale, appoggiandosi al fatto che nel contratto nazionale collettivo del lavoro del commercio la Pasqua non viene considerata una festività ma, cadendo sempre di domenica, è equiparata alle altre domeniche, che contrattualmente sono giorni lavorativi – spiega Barbara Cortinovis (nella foto), la segretaria generale della Filcam Cgil di Lecco, il sindacato dei lavoratori del commercio appunto -. Il nostro ordinamento, con la Legge 260 del 1949, riconosce tuttavia la Pasqua come festività religiosa in cui si ha diritto a dedicarsi alla famiglia e alla vita sociale".

La maggior parte di quanti lavorano all’H&M di Lecco tra l’altro sono donne e mamme. "La festa non si vende; chiediamo il rispetto del significato e del valore sociale delle festività", ribadiscono pure i dipendenti, che mettono inoltre in dubbio l’utilità di tenere aperto un negozio di abbigliamento il giorno di Pasqua a Lecco. Nonostante lo sciopero, la serrata del negozio non è comunque assicurata: nonostante l’adesione pressochè totale dei dipendenti, al loro posto potrebbero presentarsi dietro il bancone e alla cassa i direttori del puntovendita oppure qualche collega con il contratto a termine.D.D.S.