LECCO
Le api vivono meglio in Valsassina che in Brianza, sebbene nemmeno in provincia di Monza se la passino male. Lo certifica Lorenzo Perego, direttore del dipartimento di Veterinaria di Ats Brianza. "La situazione è da vigilare, ma i dati nel complesso sono positivi. La qualità del nostro miele non è a rischio". È quanto emerge da un progetto varato nel 2021 per monitorare le api, sentinelle preziose della qualità dell’ambiente, perché dalla loro attività di impollinazione dipendono il raccolto di molti alimenti e la fioritura di almeno il 70% delle specie vegetali presenti sulla terra.
Nelle province di Lecco e Monza si stima una presenza tra i 200 milioni e il miliardo di api: gli alveari censiti sono 19.600, 1.300 gli apicoltori, su 140 professionali. Sul fronte di pesticidi e fitofarmaci, in 22 campioni su 40, cioè il 55%, è stata rilevata la presenza di soli 6 tipi di molecole sui 260 principi attivi ricercati, meno del 2,3%, come erbicidi e fungicidi per uso agricolo e civile, ma con bassa tossicità e quantità limitate. In particolare la situazione migliore è risultata quella relativa alla Valsassina, dove è limitata l’agricoltura intensiva e l’antropizzazione. D.D.S.