DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lago di Como, turisti senza regole: tuffi, bagni proibiti e barche che sfrecciano

Due morti annegati non sono serviti a insegnare la prudenza. La proposta: "Oltre ai cartelli e i controlli si facciano le multe".

Lario come il Far West Turisti senza regole Tra tuffi, bagni proibiti e barche che sfrecciano

Acqua e terra di nessuno. Nudisti in bella mostra, campeggiatori abusivi, marinai improvvisati che sfrecciano su gommoni presi a noleggio a pochi metri dalla riva... Molti tratti di acque e sponde del ramo lecchese del lago di Como sono una sorta di limbo senza regole. A tracciare la mappa del degrado e dell’insicurezza è il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini. L’esponente istituzionale di maggioranza al Pirellone l’altro giorno ha compiuto una crociera tutt’attorno e in mezzo al lago per monitorare di persona la situazione dopo i ripetuti morti annegati, tra cui un richiedente asilo di 18 anni del Gambia approdato a Lecco appena da qualche ora da inizio luglio e una ragazzina senegalese di 11 anni la vigilia di Ferragosto a Mandello del Lario, alla foce del torrente Meria, dove non si potrebbe fare il bagno ma nessuno controlla.

Lo hanno accompagnato nella traversara ispettiva i volontari della Guardia costiera ausiliaria del Lario, per i quali invoca più poteri d’intervento. "Abbiamo compiuto un sopralluogo per individuare i punti nevralgici sui quali intervenire attraverso soluzioni concrete, scoprendo che sono molte le zone dove la balneabilità è pericolosa – spiega Giacomo Zamperini -. Ai volontari della Guardia costiera ausiliaria dovrebbe essere riconosciuta maggiore autorità e forza, attraverso il riconoscimento della qualifica di polizia amministrativa per sanzionare i comportamenti pericolosi e l’abusivismo". E ancora: "Mentre chi è nato e vive sul lago ne conosce le insidie, chi arriva da lontano ha una scarsa conoscenza dei rischi".

Tuffi dai pontili, bambini incustoditi, bivacchi abusivi e fuochi accesi per un barbecue, bagnanti in luoghi dove la balneazione è estremamente pericolosa per la forte corrente, le imbarcazioni a nolo col motore fino a 40 cavalli che non richiedono il possesso di patente nautica sono le principali criticità. "Il rischio zero non esiste", ma più formazione, educazione, informazioni con cartelli, controlli e, se necessario, repressione certamente aiuterebbero.