L’aggressione con l’ascia Attesa per l’interrogatorio

Tremezzina, l’uomo arrestato sabato verrà interrogato domani dal giudice

L’aggressione con l’ascia  Attesa per l’interrogatorio

L’aggressione con l’ascia Attesa per l’interrogatorio

TREMEZZINA (Como)

Per fornire la propria versione di ciò che è accaduto sabato notte dovrà attendere Mauro Giudici, 47 anni, l’uomo domiciliato a Tremezzina in località Lenno, originario di Meda, arrestato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di una 49enne di Seveso, con la quale ha una relazione. L’interrogatorio con il gip di Como è stato infatti fissato per domani mattina quando, assistito dal suo avvocato, Denise Canu, dovrà decidere se raccontare cos’è accaduto la scorsa notte oppure avvalersi della facoltà di non rispondere. Verso le 3 la donna è stata trovata in mezzo alla strada, fuggita da casa di Giudici, ripetutamente colpita al volto e in altre parti del corpo e poi fuggita grondante di sangue.

Ricoverata al Pronto soccorso e medicata, pare che ieri mattina abbia lasciato l’ospedale con una prognosi di trenta giorni per le molteplici lesioni, tra cui la frattura del naso. Ad aggredirla sarebbe stato appunto Giudici, utilizzando probabilmente il manico di un’ascia finita sotto sequestro. L’ipotesi che è stata formulata nell’immediatezza – in attesa di sentire la versione della vittima e quella dell’arrestato, che sabato compiva 47 anni – è che i due abbiano litigato al temine della serata, per motivi non chiari ma comunque banali, e che la discussione sia degenerata in un’aggressione, anche utilizzando l’ascia, trovata a casa di Giudici dai carabinieri di Tremezzina, il cui manico era sporco di sangue.

L’ipotesi di reato formulata in questo momento è di tentato omicidio, per la violenza dell’aggressione e per l’essersi accanito su punti vitali della donna, come il volto. Ipotesi di reato che potrebbe evolvere, anche in considerazione della prognosi della donna e del referto medico. Ma soprattutto in base alla ricostruzione di ciò che è accaduto che sarà resa dai due, soli in casa in quel momento, senza testimoni che abbiano visto o sentito qualcosa. Una vicenda ancora in buona parte da ricostruire, in cui l’unica certezza indiscutibile è che la donna è finita in Pronto soccorso con una quantità di gravi ferite, conseguenza di percosse.

Paola Pioppi