La variante Lecco-Bergamo ferma al palo da 10 anni

Calolziocorte, servono altri milioni. Residenti frenano

La variante Lecco-Bergamo ferma al palo da 10 anni
La variante Lecco-Bergamo ferma al palo da 10 anni

La spesa non vale l’impresa, la galleria di San Girolamo tra Calolziocorte e Chiuso della nuova Lecco–Bergamo non s’ha da fare. Terminare l’opera, i cui lavori sono fermi al palo da quasi un decennio, costerebbe da 230 a 300 milioni per due chilometri e mezzo di percorso da realizzare, cioè 120mila euro al metro. Per tagliare il traguardo del taglio del nastro inaugurale ci vorrebbero almeno 5 anni, salvo imprevisti: significherebbe intanto arrivare ben oltre l’accensione del tripode olimpico dei Giochi a 5 cerchi invernali di Milano –Cortina 2026 e poi altri 60 mesi, salvo imprevisti, di ulteriore calvario per i residenti del rione di Chiuso, che già devono convivere con un cantiere aperto che taglia in due il quartiere e con una voragine incompiuta sotto casa. Sono stati questi ultimi a chiedere di cassare il completamento dell’infrastruttura, durante l’assemblea pubblica che si è svolta l’altra sera per presentare le 3 ipotesi progettuali elaborate dai tecnici e dagli ingegneri di Anas per uscire dal tunnel della nuova Lecco–Bergamo. Si tratta di 3 proposte, che variano per costi, lunghezza del tracciato e utilizzo o meno di una talpa meccanica. Il colpo di spugna ormai è però improbabile, se non impossibile, i lavori, prima o poi, in un modo o nell’altro, riprenderanno e la variante di Vercurago, la Salerno–Reggio Calabria del nord, verrà portata a termine. "È comunque un’opera importante, da lì passano già ora 30mila veicoli al giorno, di cui 3mila mezzi pesanti", sottolinea il sindaco di Vercurago Paolo Lozza. Inoltre sono stati già spesi parecchi soldi, con lo stanziamento di 159 milioni e altri 94 in arrivo per le Olimpiadi invernali. Occorre decidere. D.D.S.