
Cino, la ricostruzione dell’incidente aereo fino alla scelta del paracadute a razzo. Alberto Porto stava tentando il nuovo record di velocità con il suo ultraleggero. .
CREMELLA (Lecco)Alberto Porto, il pilota di 58 anni che ieri è precipitato a Cino, in Valtellina, è certamente un sopravvissuto. Più che di un miracolo o di una fortunata coincidenza il merito è suo. E del suo ultraleggero Risen Superveloce 916, il piccolo aereo più veloce del mondo. Alberto, ingegnere, imprenditore e pilota italo argentino, quel Risen lo ha sognato, progettato, costruito a sua immagine e somiglianza.Ne conosce ogni vite, ogni suono, ogni vibrazione. Quando si siede ai comandi in cabina è come se diventasse una sua seconda pelle. Per questo quando un uccello ha impattato ad altissima velocità contro canopy - il cupolino trasparente del Risen Superveloce 916, l’ultimo modello, danneggiandolo irrimediabilmente in un tremendo birdstrik e ferendolo con un frammento - Alberto, con una manovra d’emergenza da manuale, ha subito ridotto motore e velocità, ha configurato il velivolo per l’atterraggio con carrello fuori e flap giù.Ha però realizzato che non c’erano margini per tornare indietro o cercare un posto dove atterrare in sicurezza. Ha così azionato il paracadute a razzo: nonostante l’approccio violento al suolo il telaio ha retto e Alberto e sua compagna 43enne Saby David si sono salvati. Alberto stava cercando di mettere a segno un nuovo record di velocità, l’ennesimo, dopo averne infranti parecchi con il suo apparecchio, in grado di sfrecciare nel cielo a 340 chilometri orari. Alberto è il patron della Porto Aviation Group, sede a Cremella: È un’azienda aeronautica di alianti, tra cui il primo a decollo autonomo senza bisogno di essere trainato da un aereo, e ultraleggeri. L’ha sviluppata anche sulle ceneri della Alisport di Gianmario Beretta, imprenditore di Sirtori che nel maggio 2014 è morto in un incidente aereo.Proprio come Alberto ieri, era decollato dall’aviosuperficie di Verzago ad Alzare Brianza schiantandosi poi in un bosco in fase di atterraggio. Quasi un dejavù quello che hanno coinvolto Alberto e la compagna, per fortuna con un finale molto diverso.