La tragedia in famiglia ad Aprica: "Nessuna violenza sulla donna"

Sondrio, Anna Maria Squarza era morta da almeno due settimane. Amputata la gamba al marito

di Carlaberto Biasini

Non c’erano segni di violenza. La donna era morta da almeno due settimane, forse di più. È stata eseguita ieri a Sondrio l’autopsia sul corpo di Anna Maria Squarza, 91 anni a giugno, trovata senza vita dai carabinieri venerdì scorso in un condominio di Aprica con accanto il marito Giorgio Monticelli, 90 anni. Nella casa di via Europa con la tv accesa c’era il figlio sessantenne Antonio. La donna era morta e il figlio, alla vista dei militari, ha detto che era "tutto a posto".

Il padre Giorgio, in gravi condizioni, aveva una gamba in cancrena, tanto che il chirurgo ha deciso per l’amputazione.

Per l’effettuazione dell’esame autoptico sulla donna è stata incaricata l’anatomopatologa Elisa Invernizzi dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia. Antonio Monticelli è ricoverto nel reparto di Psichiatria di Sondrio. La famiglia Monticelli, di origine veneta, aveva raggiunto la casa vacanze in Valtellina per la pandemia e non se ne era più andata. A Verona - come riporta “L’Arena” - nel quartiere di Borgo Trento dove la famiglia aveva abitato, quasi nessuno ricorda i genitori di Antonio Monticelli. L’uomo era stato ribattezzato dall’edicolante dove si recava “Il Padania”, perché acquistava il giornale della Lega, poi era passato ad altri quotidiani. All’edicola si recava all’ora di chiusura, verso le 13 e 30, quando non c’era più gente.

A Borgo Trento diceva di essere un professore universitario a Milano. Portava con sè una borsa. Come ad Aprica, girava sempre solo a piedi con la testa bassa. Un amico di gioventù, villeggiante anche lui in Valtellina, non si capacita dell’accaduto. Lo ricorda come un giovane sempre pronto a dare un buon consiglio. Poi gli anni evidentemente l’hanno cambiato profondamente.

Grazie all’autopsia sull’anziana (durata alcune ore) si farà pienamente luce sul decesso.

Al momento il figlio è indagato per abbandono di persone incapaci e occultamento di cadavere.