Domenico Briganti, la sua ragazza lo aspettava ma lui era già morto in quota

Il giovane di 35 anni, di Meda è precipitato sul Pizzo Alto, prima di lui Alessandro Regazzoni

Domenico Briganti

Domenico Briganti

 

La sua ragazza lo aspettava, ma lui era già morto. Lo ha atteso fino a sera, quando è calato il buio, poi ha intuito che potesse essergli successo qualcosa di brutto perché non rispondeva al telefono e ha allertato i soccorritori che hanno trovato il corpo di Domenico Briganti, 35 anni di Meda, solo in nottata, in fondo a un dirupo sul Pizzo Alto. È il secondo morto sulle montagne in due giorni. Domenico, l’altra mattina, voleva raggiungere il "Pizz Volt", a 2.512 metri con la sua fidanzata: lei, a metà strada, ha deciso di tornare indietro perché troppo stanca, mentre lui ha proseguito da solo. Per cercare Domenico si sono messi in marcia una quindicina di tecnici del Soccorso alpino Valsassina e Valvarrone, al buio e in mezzo alla neve ghiacciata: lungo il sentiero hanno notato i segni di una scivolata, tracce di sangue e gli occhiali del 35enne. Calarsi sarebbe stato troppo rischioso, dalla base di Caiolo sono così decollati i soccorritori con l’eliambulanza di Sondrio dotati di visori notturni che hanno individuato e poi recuperato il cadavere del 35enne.

Sabato, sebbene sia stato ritrovato l’altra mattina, era stata la volta di Alessandro Regazzoni, 33 anni di Belledo di Lecco, precipitato dal Pizzo Cavregasco, 2.535 metri in Val Darengo, a Livo nel Comasco. Era molto conosciuto in città, tra il resto giocava nella squadra Opendi calcio a 7 del Gs Belledense. Il funerale di Rega, come lo chiamavano gli amici, verrà celebrato domani alle 10.45. Sia Domenico, sia Alessandro erano esperti e attrezzati, Rega era stato pure sul Bianco.

"In montagna c’è neve, sui versanti esposti a nord c’è ghiaccio – avverte Alessandro Spada, capostazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino lombardo -. Sopra i 1.000-1.599 metri occorre avere equipaggiamento invernale". L’ultimo week end è stato funesto. Domenica un 75enne, Adriano Fumagalli di Casatenovo, è stato stroncato da un malore al rifugio Cacciatori sopra Erba, mentre a Moggio, nonostante l’arrivo dei volontari del Soccorso alpino sempre di Valsassina e Valvarrone con le loro moto da trial, non c’è stato nulla da fare per Fabio Locatelli, un cacciatore di cinquant’anni colpito da infarto. In serata 3 giovani sono rimasti bloccati in parete sul Moregallo: per evacuarli si sono mobilitati una decina di tecnici della stazione del Triangolo lariano.