REDAZIONE LECCO

La difesa: "Milani non ha commesso abusi". Il pm dice di sì

La pubblica accusa ha chiesto una condanna a sei anni per il regista lecchese

Guido Milani non ha commesso alcun abuso sessuale. È la conclusione dell’arringa dell’avvocato Renato Pulcini che ieri, per oltre 4 ore, ha illustrato al Collegio giudicante una serie di documenti ed esiti di perizie che escludono colpe per il fondatore dell’associazione “Ragazzi e Cinema” di Oggiono.

L’accusa a Milani è di "avere costretto persone, anche minori di 14 anni, a compiere o subire atti sessuali mediante abuso di autorità, con l’aggravante d’avere commesso più violazioni". L’inchiesta è stata avviata quattro anni fa dall’allora sostituto procuratore Silvia Zannini, dopo la denuncia di un giovane che faceva parte dell’associazione e all’epoca dei fatti era minorenne. Ascoltato dai giudici, Guido Milani ha respinto ogni addebito e ieri il suo difensore - in quattro ore di arringa - ha ribattuto punto su punto all’accusa e - visto che l’imputato secondo le perizie "era impossibilitato fisicamente a compiere quegli atti" - ha chiesto l’assoluzione. La richiesta avanzata dall’accusa, condotta dal pm Andrea Figoni, è di sei anni. Ora si attende la decisione del Collegio giudicante, presieduto da Enrico Manzi, a latere Nora Lisa Passoni e Martina Beggio, che il prossimo 4 febbraio si riunirà in Camera di consiglio e al termine leggerà la sentenza. Angelo Panzeri