Il business dal caro estinto porterà nelle casse municipali di Dervio almeno 200mila euro all’anno di concessioni, mentre i familiari dei defunti del paese non pagheranno nulla per incinerarli, non sarà necessario alcun esproprio e i tre necrofori da assumere saranno reclutati in zona. Il futuro nuovo tempio crematorio che alcuni investitori privati intendono realizzare a Dervio dovrebbe insomma essere un affare per tutti, senza scordare che si prevede un aumento del 25% di cremazioni nei prossimi 48 mesi in Lombardia e che la provincia di Lecco è l’unica, con quella di Monza, dove al momento non c’è nemmeno un impianto per ridurre in cenere i resti mortali, la più antica tra le pratiche funebri.
A illustrare i benefici e mostrare in anteprima i progetti del crematorio è stato ieri sera in diretta social il sindaco Stefano Cassinelli, che ha rassicurato sull’assenza di emissioni di sostanze inquinanti e sull’impatto ambientale e paesaggistico pressoché nullo, poiché la struttura sarebbe costruita all’interno del cimitero su una superficie di appena 250 metri quadrati. "Si possono produrre ipotesi e studi più o meno favorevoli; se esperti di Ministero della Salute, Regione Lombardia e Ats stabiliscono che i templi crematori possono essere realizzati in un contesto urbano e non vi è alcun rischio per la salute pubblica dobbiamo fidarci", ha spiegato il sindaco. La decisione definitiva non è stata ancora presa, c’è tempo sino a fine anno per deliberare. D.D.S.